TOUR DEL LAGO DI COMO E DEI SUOI DINTORNI

TOUR DEL LAGO DI COMO E DEI SUOI DINTORNI

TOUR DEL LAGO DI COMO E DEI SUOI DINTORNI

Il lago di Como, un luogo circondato da montagne e paesaggi mozzafiato che con le sue ville e le sue ambientazioni ha attirato nel suo passato come oggi moltissime persone innamorate della bellezza e della storia.
Questo tour vuole portarvi alla scoperta delle sue città e dei luoghi caratteristici che l’hanno reso famoso, anche se da abitanti del luogo, tutt’ora ne restiamo affascinati dalle moltitudini che ancora andiamo scoprendo.
Visiterete Monza con il suo Duomo e le prime colline prealpine di Montevecchia, avvolte da misteri che si fondono con l’immaginario popolare.
Insomma, scoprirete il lago, un pizzico di Brianza e di come la storia collega queste località lungo un filo logico che ne ha delineato gli eventi.

 GIORNO 1- Lecco
Arrivo a Lecco con mezzi propri e sistemazione nell’hotel selezionato, pernottamento.

GIORNO 2 – Visita guidata di Como
Prima colazione in hotel.
Partenza per Como in tempo utile per l’appuntamento con la guida.
Salita in funicolare a Brunate, una località ricca di ville in stile liberty ed eclettico, un tempo luogo di villeggiatura dell’aristocrazia milanese.
Ritorno a Como in funicolare e passeggiata nel centro storico: visita del Duomo, terzo per grandezza in Lombardia, il duecentesco Broletto, la ex Casa del Fascio, oggi monumento nazionale, la medievale piazza San Fedele, piazza Volta dedicata al grande scienziato comasco.
Cena a Como presso ristorante selezionato.
Ritorno a Lecco, pernottamento in hotel.

GIORNO 3 – Centro Lago
Prima colazione in hotel.
Trasferimento a Varenna e incontro con la guida.
A piedi si raggiungerà l’imbarco (15 minuti), partenza con taxi boat riservato per l’escursione nel centro lago.
Navigazione davanti a Bellagio, Orrido di Nesso e ponte della Civera, Isola Comacina.
Sbarco alla Villa del Balbianello e visita guidata della Villa.
Al termine, tempo libero per la visita del meraviglioso parco.
Trasferimento in barca da Villa Balbianello al Lido di Lenno.
Pranzo al sacco o possibilità di prenotazione al ristorante.
Dopo pranzo visita del Battistero di San Giovanni Battista e la chiesa di Santo Stefano con la sua Cripta.
Partenza in battello per Varenna, dove si raggiungerà il centro storico lungo la Passeggiata degli Innamorati (15 minuti a piedi).
Visita delle chiese di Varenna, (San Giorgio, San Giovanni Battista e Santa Maria delle Grazie, situate tutte in piazza San Giorgio).
Visita della sala stemmata di Villa Cipressi.
Partenza per il Castello di Vezio per la visita del castello.
Cena tipica e ritorno a Lecco, pernottamento in hotel.

GIORNO 4 – Luoghi Manzoniani di Lecco
Prima colazione in hotel, incontro con la guida.
In mattinata visita dei luoghi Manzoniani con Villa Manzoni e il borgo di Pescarenico.
Pranzo libero.
Incontro alle ore 14.15 all’imbarco del battello di Lecco con l’accompagnatore.
Alle ore 14.30 partenza battello da Lecco a Abbadia Lariana. Visita guidata del civico museo setificio Monti (unico nel suo genere).
Ore 18.13 battello da Abbadia Lariana e rientro a Lecco.

GIORNO 5 – Trezzo, Montevecchia e le Piramidi
Prima colazione in hotel, partenza per Trezzo sull’Adda, visita guidata del Castello di Trezzo.
Pranzo libero.
Partenza per Montevecchia, incontro con la guida, visita di Montevecchia, del Santuario e delle Piramidi.
Degustazione e cena presso una splendida cantina vinicola della Brianza lecchese.
Rientro in hotel e pernottamento.

GIORNO 6 – Bellano
Prima colazione in hotel.
Partenza da Lecco in direzione Colico/ Abbazia di Piona. Incontro con la guida presso l’Abbazia e visita guidata.
Spostamento a Bellano, pranzo libero. Visita del centro storico di Bellano, delle chiese di San Nazzaro e San Nicolao. Visita dell’Orrido di Bellano, una gola di acqua scrosciante e della “Cà del Diavul”, la torretta all’ingresso dell’Orrido da poco ristrutturata e oggi museo multimediale.
Cena presso trattoria tipica a Bellano. Rientro a Lecco e pernottamento in hotel.

GIORNO 7 – Monza
Prima colazione in hotel e partenza per Monza.
Visita guidata del duomo di Monza, del Museo e Corona Ferrea.
Pomeriggio libero per visite individuali e shopping. Possibilità di visitare la Reggia di Monza, palazzo e giardini.
Rientro in hotel a Lecco, cena tipica, pernottamento.

GIORNO 7
Prima colazione in hotel e partenza e termine dei servizi.

Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

Qualora non fossero indicati nell'articolo
i prezzi e le condizioni  condizioni di viaggio
verranno comunicati
in base al programma richiesto e al numero di partecipanti e comprenderà:

Bus dalla località di partenza del gruppo (entro i 200 km)
Guida - Pranzo tipico in ristorante - Assicurazioni e copertura e Rct

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    L’ABBAZIA DI PIONA

    L’ABBAZIA DI PIONA

    L’ABBAZIA DI PIONA

    Note tecniche:

    • Luogo di partenza e di arrivo: Olgiasca (frazione di Colico)
    • Dislivello m 200 – Durata circa 3 ore – Distanza 4,5 km – Quota di partenza m 230
    • Difficoltà A1 (A = Sentieri segnati saltuariamente stretti – 1 = Un minimo livello di allenamento richiesto)
    • Trekking con guida

    Con mezzi propri si raggiunge il bellissimo villaggio di Olgiasca, una frazione di Colico, situato sull’omonimo promontorio o Montecchio.

    Giungendo nel piccolo borgo, contemplate la vista meravigliosa che si estende fino al centro lago, accarezzati dalla nostra “Breva”, una brezza che ci accompagna per buona parte dell’anno.

    A piedi raggiungeremo un gioiello dell’architettura Romanica, l’Abbazia di Piona, attraverso un sentiero bellissimo chiamato il “Gir del Doss” che, attraversando il crinale del promontorio, ci porterà alla bellissima Abbazia.

    È una passeggiata sorprendente: ai boschi di castagni si alternano slarghi con piante autoctone e scorci tra il Laghetto di Piona e l’Alto Lago; una passeggiata bellissima, alla portata di grandi e piccini al termine della quale si avrà il tempo di per visitare la bellissima Abbazia Cistercense, annoverata tra i gioielli dell’arte romanica in Lombardia

    Ci sarà tempo anche per le spirito, sedendosi sui banchi davanti alla suggestiva cappella dedicata alla Madonna di Lourdes, circondata dagli ulivi del lago o contemplando il bellissimo chiostro e la chiesa così bella nella sua semplicità.

    Il ritorno sarà lungo la strada carrabile di Olgiasca, dove ci accompagnerà sulla nostra destra la vista stupenda del lago.

     

     

    Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

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      I DUE FORTI DI COLICO

      I DUE FORTI DI COLICO

      I DUE FORTI DI COLICO

      Escursione con guida in lingua italiano/inglese

      • Trekking facile: punto di partenza Colico (m.200), Forte Fuentes (m. 260) punto di arrivo Colico
      • Media tappa ore 4,30 dislivello salita/discesa m. 150.
      • Tipo percorso: ad anello
      • Escursione/trekking con guida

      Facile camminata nel cuore del Pian di Spagna,
      toponimo che, insieme al forte di Fuentes,
      ricorda la dominazione spagnola nella zona.

      Partendo dall’InfoPoint di Colico, procederemo verso la spiaggia dell’Ontano, imboccheremo il piccolo sentiero e la bella strada carrozzabile che porta al nostro primo Forte: Il Forte Montecchio Nord di Colico.

      Accompagnati da guide esperte, scopriremo questo eccezionale esempio d’architettura militare del Novecento, unico forte rimasto intatto circa le installazioni d’arma in Italia. Le attrezzature originali sono perfettamente conservate e funzionanti: l’impianto elettrico, gli interfoni, i montacarichi, i volanti. Scopriremo I quattro cannoni, modello 149/35 Schneider, sono collocati in cupole in grado di ruotare a 360° e hanno un alzo che va da –8° a +42°. Il forte è una struttura in cemento armato e pietra. Nella parte più bassa del complesso sono dislocati gli alloggi dei militari, dell’ufficiale, la sala comando, in cui si può ammirare una mappa murale. Un camminamento, lungo 140 metri e rischiarato da feritoie a bocca di lupo, collega il primo stabile all’edificio principale a due piani: dal secondo piano si accede alle cupole e salendo sul tetto si ammirano, oltre allo splendido panorama, le bocche da fuoco dei cannoni.

      Terminata la visita, proseguiremo con un bel sentiero verso la località Monteggiolo per poi salire con una bellissima antica strada in cima alla collina per visitare il Forte di Fuentes.

      Nel periodo della dominazione spagnola il governatore di Milano, Pedro Enriques de Acevedo Conte de Fuentes, decide la costruzione di un grande forte a difesa del confine settentrionale del Ducato. La fortezza fu realizzata fra il 1603 e il 1606. Il forte fu, poi, distrutto nel 1796 per ordine di Napoleone. Oggi sono ancora visibili i resti della costruzione: l’ingresso, i quartieri dei soldati, i mulini, il forno, la chiesa dedicata a Santa Barbara, la casa del Governatore e il complesso murale, chiamato popolarmente “Tenaglia” a nord-est a causa della particolare forma.

      Terminata la visita, avrete tempo utile per un consumare un pranzo al sacco all’ombra della secolare quercia del Piazzale delle Armi del Forte di Fuentes.

      Ritorno libero lungo il bel Sentiero Valtellina.

      Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

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        Offerta turistica di itinerari a Bergamo e Provincia

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        Hotel in pernottamento e prima colazione a persona in camera doppia

        Hotel 3 stelle Bergamo e provincia: € 35
        Hotel 4 stelle Bergamo e provincia: € 40

        Trekking sulle Alpi Orobiche

        Il Sentiero delle Orobie, che si sviluppa lungo i monti della Provincia di Bergamo, permette di immergersi nel cuore e nelle zone più selvagge di queste Alpi, offrendo scorci veramente suggestivi dell’ambiente.

        Percorsi enogastronomici e food experience

        A Bergamo si mangia benissimo. Le prelibatezze tipiche spaziano dagli scarpinòcc e i capù di Parre alla polenta taragna della Valbrembana, dalla spalla cotta di Schilpario al mais spinato di Gandino e rostrato rosso di Rovetta, ma anche il raviolo di Covo, e i numerosissimi formaggi freschi o stagionati (9 dei quali certificati D.O.P.).

        Percorsi d’arte

        Dalle sculture lignee dei Fantoni ai ritratti del Moroni, passando da Cima da Conegliano, Palma il Vecchio, Cavagna, Cifrondi, Baschenis, Carnovali…Sono tantissimi i nomi bergamaschi che hanno lasciato un segno nell’arte. Questo segno spesso è visibile soprattutto nella terra dove questi artisti sono nati e cresciuti.

        La musica di Bergamo

        Soprattutto Gaetano Donizetti e con lui Simone Mayr, ma anche il celeberrimo violoncellista Alfredo Piatti o il tenore romanese Giovanni Battista Rubini, vere e proprie leggende della musica classica e operistica dell’800, fino ad arrivare al Direttore d’orchestra Gianandrea Gavazzeni.

        L’archeologia industriale

        Bergamo fu terra di setifici, cotonifici, linifici, lanifici, soprattutto a cavallo tra il XIX e il XX secolo, ma anche culla, ricordiamolo, dell’Italcementi. Sono ancora molte le possibilità per poter immaginare quel mondo perduto, grazie alla riqualificazione di molti di questi ma stodontici complessi industriali nei quali un tempo trovavano lavoro interi paesi o vallate: Alzano, Ponte Nossa, Martinengo, Ghisalba, Caprino Bergamasco…

        Il liberty nelle valli

        L’esempio più eclatante è San Pellegrino col suo centro e il suo casinò, appena riportato agli antichi splendori, ma anche le Terme. Poi, il Passo della Presolana, dove gli industriali milanesi e svizzeri del primo ‘900, con le loro lussuose ville inventarono di fatto, il concetto di villeggiatura nel senso moderno del termine.

        La famiglia Tasso e il primo servizio postale

        Cornello dei Tasso, in Valbrembana, conserva le vestigie dell’importante famiglia che inventò e amministrò per decenni il servizio postale di mezza Europa. La parola “taxi” pare derivi proprio da loro.

        Le vecchie, grandi vie commerciali della Valbrembana

        Echi di un mondo che non c’è più, ma che poggiava allora come oggi sulle grandi vie di comunicazione e quindi di commercio. Le Orobie occidentali sono un pizzico meno impervie di quelle orientali: in Val Brembana si percorrevano la via Mercatorum, la strada Taverna, fino alla seicentesca via Priùla che consentiva di collegare Bergamo al Passo San Marco e quindi alla Valtellina. Seguirne oggi gli antichi percorsi riserva affascinanti sorprese.

        Arti e mestieri perduti

        La lavorazione delle celebri pietre coti di Pradalunga e di Nembro, i tetti in pietra (i piöde) della Valle Imagna o quelli in ardesia dell’alta Valseriana, le gloriose fucine sul torrente Goglio, dove si forgiavano le spade di Milano, i magli e l’arte dei “ciödarói”, le miniere di zinco della Valle del Riso e della Val Serina, quelle di ferro della Val di Scalve fino ad arrivare al vero fulcro europeo del comparto tessile del XX secolo: la Valgandino.

        Antichi manieri

        Tanti i castelli bergamaschi che ancora oggi possono mostrarsi in tutta la loro splendida magnificenza: Pagazzano, Marne, Malpaga, Cavernago, ma anche Bianzano, Urgnano, Solza, Costa di Mezzate…un viaggio ricco di storia, ma anche di inquietanti delitti e misteri, con un nome a far quasi sempre capolino, quello del bergamasco più famoso di sempre: Bartolomeo Colleoni.

        Sulle tracce degli antici Orobi

        Gli antichissimi anfratti delle nostre montagne hanno talvolta mostrato segni del passaggio e della vita delle civiltà proto-celtiche che qui si stanziarono prima dei romani: dall’antica Parra (Parre) ai muri di Ca’ Marta (Brembilla), dal misterioso masso erratico della Val Sedornia (Gandellino) fino alle incisioni rupestri delle montagne di Carona.

        L’acqua: la grande ricchezza delle valli bergamasche

        Fu proprio la ricchezza d’acqua della bergamasca ad attirare gli imprenditori svizzeri alla fine dell’800. Oggi, però, l’acqua bergamasca si beve, soprattutto. La San Pellegrino è indiscutibilmente uno dei simboli italiani nel mondo, ma le acque minerali bergamasche oggi in commercio sono almeno una decina. La sorgente Nossana non si imbottiglia, invece, ma va dritta a Bergamo per essere bevuta direttamente dai rubinetti della città.

        Wellness e Termalismo

        Le più famose sono quelle di San Pellegrino, appena rilanciate, ma, che siano esse volte alla wellness o alle cure, in bergamasca se ne trovano diverse altre: Trescore Balneario, Sant’Omobono, Gaverina. Oggi che questo tipo di benessere viene finalmente riscoperto, Bergamo ha tutti i mezzi per farsi trovare pronta.

        Itinerari religiosi e di fede

        Bergamo è sempre stata terra di fervente culto cattolico. Sono almeno una trentina i santuari mariani delle valli montane, tre le basiliche nella sola Valle Seriana, tutte incredibilmente ricche di spunti di fede e di arte (la Danza Macabra clusonese tanto per fare un esempio). Spostandoci a sud non mancano numerosi altri scrigni da visitare: dal Santuario di Santa Maria del Fonte di Caravaggio alla Rotonda di San Tomé ad Almenno San Bartolomeo.

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        I misteri oscuri delle grotte

        Pochi lo sanno, ma le valli bergamasche sono ricchissime di grotte spettacolari. Alcune sono impervie e pericolose, ma molte altre sono visitabili: dalla Valle Imagna alla Val Brembana, senza dimenticarsi di Fonteno e dell’alta Val Seriana sono moltissime le opportunità per restare col fiato sospeso mettendo il naso dentro le viscere della terra, rimaste inviolate per millenni.

        Tutte le proposte

        Trekking sulle Alpi Orobiche
        Il Sentiero delle Orobie, che si sviluppa lungo i monti della Provincia di Bergamo, permette di immergersi nel cuore e nelle zone più selvagge di queste Alpi, offrendo scorci veramente suggestivi dell’ambiente.

        Percorsi enogastronomici e food experience
        A Bergamo si mangia benissimo. Le prelibatezze tipiche spaziano dagli scarpinòcc e i capù di Parre alla polenta taragna della Valbrembana, dalla spalla cotta di Schilpario al mais spinato di Gandino e rostrato rosso di Rovetta, ma anche il raviolo di Covo, e i numerosissimi formaggi freschi o stagionati (9 dei quali certificati D.O.P.).

        Percorsi d’arte
        Dalle sculture lignee dei Fantoni ai ritratti del Moroni, passando da Cima da Conegliano, Palma il Vecchio, Cavagna, Cifrondi, Baschenis, Carnovali…Sono tantissimi i nomi bergamaschi che hanno lasciato un segno nell’arte. Questo segno spesso è visibile soprattutto nella terra dove questi artisti sono nati e cresciuti.

        La musica di Bergamo
        Soprattutto Gaetano Donizetti e con lui Simone Mayr, ma anche il celeberrimo violoncellista Alfredo Piatti o il tenore romanese Giovanni Battista Rubini, vere e proprie leggende della musica classica e operistica dell’800, fino ad arrivare al Direttore d’orchestra Gianandrea Gavazzeni.

        L’archeologia industriale
        Bergamo fu terra di setifici, cotonifici, linifici, lanifici, soprattutto a cavallo tra il XIX e il XX secolo, ma anche culla, ricordiamolo, dell’Italcementi. Sono ancora molte le possibilità per poter immaginare quel mondo perduto, grazie alla riqualificazione di molti di questi ma stodontici complessi industriali nei quali un tempo trovavano lavoro interi paesi o vallate: Alzano, Ponte Nossa, Martinengo, Ghisalba, Caprino Bergamasco…

        Il liberty nelle valli
        L’esempio più eclatante è San Pellegrino col suo centro e il suo casinò, appena riportato agli antichi splendori, ma anche le Terme. Poi, il Passo della Presolana, dove gli industriali milanesi e svizzeri del primo ‘900, con le loro lussuose ville inventarono di fatto, il concetto di villeggiatura nel senso moderno del termine.

        La famiglia Tasso e il primo servizio postale
        Cornello dei Tasso, in Valbrembana, conserva le vestigie dell’importante famiglia che inventò e amministrò per decenni il servizio postale di mezza Europa. La parola “taxi” pare derivi proprio da loro.

        Le vecchie, grandi vie commerciali della Valbrembana
        Echi di un mondo che non c’è più, ma che poggiava allora come oggi sulle grandi vie di comunicazione e quindi di commercio. Le Orobie occidentali sono un pizzico meno impervie di quelle orientali: in Val Brembana si percorrevano la via Mercatorum, la strada Taverna, fino alla seicentesca via Priùla che consentiva di collegare Bergamo al Passo San Marco e quindi alla Valtellina. Seguirne oggi gli antichi percorsi riserva affascinanti sorprese.

        Arti e mestieri perduti
        La lavorazione delle celebri pietre coti di Pradalunga e di Nembro, i tetti in pietra (i piöde) della Valle Imagna o quelli in ardesia dell’alta Valseriana, le gloriose fucine sul torrente Goglio, dove si forgiavano le spade di Milano, i magli e l’arte dei “ciödarói”, le miniere di zinco della Valle del Riso e della Val Serina, quelle di ferro della Val di Scalve fino ad arrivare al vero fulcro europeo del comparto tessile del XX secolo: la Valgandino.

        Antichi manieri
        Tanti i castelli bergamaschi che ancora oggi possono mostrarsi in tutta la loro splendida magnificenza: Pagazzano, Marne, Malpaga, Cavernago, ma anche Bianzano, Urgnano, Solza, Costa di Mezzate…un viaggio ricco di storia, ma anche di inquietanti delitti e misteri, con un nome a far quasi sempre capolino, quello del bergamasco più famoso di sempre: Bartolomeo Colleoni.

        Sulle tracce degli antici Orobi
        Gli antichissimi anfratti delle nostre montagne hanno talvolta mostrato segni del passaggio e della vita delle civiltà proto-celtiche che qui si stanziarono prima dei romani: dall’antica Parra (Parre) ai muri di Ca’ Marta (Brembilla), dal misterioso masso erratico della Val Sedornia (Gandellino) fino alle incisioni rupestri delle montagne di Carona.

        L’acqua: la grande ricchezza delle valli bergamasche
        Fu proprio la ricchezza d’acqua della bergamasca ad attirare gli imprenditori svizzeri alla fine dell’800. Oggi, però, l’acqua bergamasca si beve, soprattutto. La San Pellegrino è indiscutibilmente uno dei simboli italiani nel mondo, ma le acque minerali bergamasche oggi in commercio sono almeno una decina. La sorgente Nossana non si imbottiglia, invece, ma va dritta a Bergamo per essere bevuta direttamente dai rubinetti della città.

        Wellness e Termalismo
        Le più famose sono quelle di San Pellegrino, appena rilanciate, ma, che siano esse volte alla wellness o alle cure, in bergamasca se ne trovano diverse altre: Trescore Balneario, Sant’Omobono, Gaverina. Oggi che questo tipo di benessere viene finalmente riscoperto, Bergamo ha tutti i mezzi per farsi trovare pronta.

        Itinerari religiosi e di fede
        Bergamo è sempre stata terra di fervente culto cattolico. Sono almeno una trentina i santuari mariani delle valli montane, tre le basiliche nella sola Valle Seriana, tutte incredibilmente ricche di spunti di fede e di arte (la Danza Macabra clusonese tanto per fare un esempio). Spostandoci a sud non mancano numerosi altri scrigni da visitare: dal Santuario di Santa Maria del Fonte di Caravaggio alla Rotonda di San Tomé ad Almenno San Bartolomeo.

        I misteri oscuri delle grotte
        Pochi lo sanno, ma le valli bergamasche sono ricchissime di grotte spettacolari. Alcune sono impervie e pericolose, ma molte altre sono visitabili: dalla Valle Imagna alla Val Brembana, senza dimenticarsi di Fonteno e dell’alta Val Seriana sono moltissime le opportunità per restare col fiato sospeso mettendo il naso dentro le viscere della terra, rimaste inviolate per millenni.

        Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

        Qualora non fossero indicati nell'articolo
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        in base al programma richiesto e al numero di partecipanti e comprenderà:

        Bus dalla località di partenza del gruppo (entro i 200 km)
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          TOUR GUIDATO IN VALLE BREMBANA

          TOUR GUIDATO IN VALLE BREMBANA

          TOUR GUIDATO IN VALLE BREMBANA

          1° giorno

          Ritrovo degli ospiti a Bergamo, incontro con l’accompagnatore e partenza per Zogno.
          Il patrimonio storico, artistico e museale di Zogno alla scoperta dei tesori di una località “non solo di passaggio”.
          Visita alla Grotte delle Meraviglie e visita al Museo di San Lorenzo e alla Casa Museo Bortolo Belotti.
          Pranzo con piatti locali.
          La Valle Taleggio, la piccola Svizzera bergamasca. Pomeriggio dedicato alla filiera casearia locale. Dalla stalla alla stagionatura di due DOP il Taleggio e lo Strachitunt.
          Visita del Museo della Transumanza sito in Valbrembilla. Visita alla stalla, gestita da giovani allevatori, che produce latte nel rispetto di una filiera certificata che promuove prevalentemente l’uso di erba e fieno locale. Visita azienda di stagionatura e casa del Bergamino con degustazione narrata.
          Cena e meeting con associazione di VisitBrembo e pernottamento

          2° giorno

          San Pellegrino Terme: culla del liberty e del benessere. Tour e presentazione dei servizi di QCTerme San Pellegrino. Visita a 2 edifici Liberty di importanza storica e artistica di rilievo: Il Casinò e il Grand Hotel.
          I tesori nascosti di Dossena.
          Pranzo a base di prodotti locali.
          Presentazione dell’arcipresbiterale e introduzione al pittore Alcaini.
          Visita alle Miniere di Pagliaro e parco speleologico.
          Serina
          : terra di Palma il Vecchio, tour per le strade calpestate da un giovane Palma il Vecchio con segni del periodo della dominazione venete. Visita guidata alla scoperta delle bellezze storiche e culturali.
          Aperitivo degustazione con prodotti locali. Cena a base di piatti della tradizione e pernottamento

          3° giorno

          La Via Mercatorum: escursione lungo la via Mercatorum da Oneta a Cornello dei Tasso.
          Cornello dei Tasso e la storia postale. Visita al borgo di origine medievale tra i più caratteristici e meglio conservati della Lombardia, raggiungibile solo a piedi. Nel borgo è presente il Museo dei Tasso e della Storia postale che conserva e divulga la storia della trasmissione delle informazioni a partire dall’attività della famiglia Tasso.
          Relax e gusto in quota: degustazione e light lunch in baita.
          Visita e dimostrazione dell’Antico Mulino di Cusio che risale alla metà del XVII secolo, costruito in pietra locale, con tetto in ardesie, oggetto di un restauro conservativo.
          Le Terre dei Baschenis. Arte e Storia nelle antiche Valli Averara e Stabina. Visita ad Averara e ai beni storico-culturali presenti sul territorio.
          Rientro alle località di partenza.

           Il Programma potrebbe subire delle variazioni causa meteo o esigenze organizzative.

          Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

          Qualora non fossero indicati nell'articolo
          i prezzi e le condizioni  condizioni di viaggio
          verranno comunicati
          in base al programma richiesto e al numero di partecipanti e comprenderà:

          Bus dalla località di partenza del gruppo (entro i 200 km)
          Guida - Pranzo tipico in ristorante - Assicurazioni e copertura e Rct

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            BERGAMO E BRESCIA – I TERRITORI E I LAGHI

            BERGAMO E BRESCIA – I TERRITORI E I LAGHI

            BERGAMO E BRESCIA – I TERRITORI E I LAGHI

            Destinazione Sole ti invita
            ad una indimenticabile esperienza
            tra Bergamo e Brescia.

            Tour guidati per gruppi, singoli, aziende e istituti scolastici.
            Scopri l’incanto discreto di due città laboriose, le maestose torri che sorvegliano severe i suoi 2.500 anni di storia, l’intreccio delle vie medioevali.
            Passaggi segreti, luoghi solitamente inaccessibili, dimore e case private, collezioni d’arte e storie secolari mai viste, spesso narrate proprio dalla voce dei protagonisti o dei loro discendenti alla scoperta dei gioielli nascosti di Bergamo e Brescia e del territorio.

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            Bergamo, Brescia e la provincia,
            un mondo ancora tutto da scoprire

            Bergamo

            Visita guidata di 1 giorno

            In mattinata
            visita guidata di Città Alta

            Nel pomeriggio

            4 itinerari a scelta

            Itinerario 1 – Bergamo: Città Bassa
            Itinerario 2 – Accademia Carrara
            Itinerario 3 – Mura Veneziane
            Itinerario 4 – Valle della Biodiversità

            In mattinata

            visita guidata di Città Alta
            Ritrovo FFSS Bergamo, Piazzale Guglielmo Marconi o Piazzale della Malpensata in Bergamo Bassa.
            Trasferimento con bus privato fino alla funicolare Città Alta (stazione inferiore) oppure salita diretta con bus di linea fino a Colle Aperto.
            Visita guidata dello scrigno di Bergamo, la Città Alta, scoperto piano piano attraverso angoli e vicoli medioevali, piazze e scorci rinascimentali, fino al cuore del suo centro storico: Piazza Vecchia e Piazza Duomo con la Torre Civica, il Palazzo della Ragione, il Palazzo del Podestà medioevale e veneziano, il Palazzo Nuovo, il Duomo di Sant’Alessandro martire, il Battistero, la Basilica di Santa Maria Maggiore con apertura delle tarsie dell’iconostasi realizzate su cartoni di Lorenzo Lotto e la Cappella di Bartolomeo Colleoni.
            Ingressi: Visita Basilica di Santa Maria Maggiore (€ 3 a persona) con apertura delle 4 tarsie dell’iconostasi su cartoni di Lorenzo Lotto (€ 4 a persona) (visita non concessa la domenica mattina e in caso di eventi musicali)

            Pranzo tipico in ristorante in corso di escursione

            Nel pomeriggio

            Itinerario 1 – Bergamo: Città Bassa
            Trasferimento da Città Alta a Città Bassa a piedi via scalette medioevali o con bus di linea o funicolare storica.
            Visita guidata del borgo storico di Pignolo, con accesso alle chiese che custodiscono i capolavori di Lorenzo Lotto, e del Centro Piacentiniano fino a Palazzo Frizzoni e alle nuove Colonne di Prato, per riconoscere la Città Alta nella Città Bassa e comprendere di come Bergamo abbia una sola grande storia, divisa in due anime coniugate una all’altra in modo inscindibile E poi shopping, caffè, passeggiate e pause rilassanti tra parchi e viali alberati

            Itinerario 2 – Accademia Carrara (visita al museo di 2 ore)
            Trasferimento da Città Alta a Città Bassa a piedi via scalette medioevali o con bus di linea o funicolare storica.
            Visita guidata della terza pinacoteca lombarda, dove la storia dell’arte viene raccontata in 28 sale che espongono capolavori dal XIV al XX secolo: Bellini, Mantegna, Santacroce, Botticelli, Raffaello, Lotto, Previtali, Tiziano, Palma il Vecchio, Moroni, Baschenis, Fra Galgario, Canaletto, Pelizza da Volpedo
            Ingressi: Accademia Carrara € 12 (incluso diritto di prenotazione – auricolari obbligatori)

            Itinerario 3 – Mura Veneziane
            Passeggiata pedonale lungo il viale alberato panoramico che poggia su bastioni, baluardi, cortine e porte monumentali della Fortezza di Bergamo, il sito transnazionale patrimonio UNESCO dal luglio 2017 (insieme a Peschiera del Garda e Palmanova in Italia, Sebenico e Zara in Croazia, Cattaro in Montenegro), sospesi tra terra e cielo con lo sguardo che si perde fino a riconoscere la metropoli milanese, la catena degli Appennini e il lago d’Iseo

            Itinerario 4 – Valle della Biodiversità
            Trasferimento a piedi in Valle d’Astino, transitando per antichi percorsi medioevali nel cuore del Parco Regionale dei Colli di Bergamo, istituito nel 1977 e in cui ha il pregio di essere adagiata la città, tra dolci colline e una miriade di antichi sentieri, lungo cui sono transitati viandanti e pellegrini, monaci e ortolani, allietati da panorami mozzafiato, orti, coltivazioni e chiese che spaziano sulla “Maremma di Bergamo”.
            Visita guidata della Valle della Biodiversità con accesso alla Chiesa del Santo Sepolcro e al convento di Astino, retto dai monaci vallombrosani fino al 1797 e recentemente tornato al suo originale splendore: affreschi, dipinti, stucchi, pavimenti e murature recuperati dopo decenni di oblio e uno spettacolare Cenacolo del XVI secolo (mt 2,15 x 7,50), dipinto dal fiorentino Alessandro Allori.

            Fine dei servizi

            Bergamo e Brescia

            Tour di 2 giorni – 1 notte

            PRIMO GIORNO

            In mattinata
            visita guidata di Città Alta

            Nel pomeriggio

            4 itinerari a scelta

            Itinerario 1 – Bergamo: Città Bassa
            Itinerario 2 – Accademia Carrara
            Itinerario 3 – Mura Veneziane
            Itinerario 4 – Valle della Biodiversità

            In mattinata

            visita guidata di Città Alta
            Ritrovo FFSS Bergamo, Piazzale Guglielmo Marconi o Piazzale della Malpensata in Bergamo Bassa.
            Trasferimento con bus privato fino alla funicolare Città Alta (stazione inferiore) oppure salita diretta con bus di linea fino a Colle Aperto.
            Visita guidata dello scrigno di Bergamo, la Città Alta, scoperto piano piano attraverso angoli e vicoli medioevali, piazze e scorci rinascimentali, fino al cuore del suo centro storico: Piazza Vecchia e Piazza Duomo con la Torre Civica, il Palazzo della Ragione, il Palazzo del Podestà medioevale e veneziano, il Palazzo Nuovo, il Duomo di Sant’Alessandro martire, il Battistero, la Basilica di Santa Maria Maggiore con apertura delle tarsie dell’iconostasi realizzate su cartoni di Lorenzo Lotto e la Cappella di Bartolomeo Colleoni.
            Ingressi: Visita della Basilica di Santa Maria Maggiore (€ 3 a persona) con apertura delle 4 tarsie dell’iconostasi su cartoni di Lorenzo Lotto (€ 4 a persona) (visita non concessa la domenica mattina e in caso di eventi musicali)

            Pranzo tipico in ristorante in corso di escursione

            Nel pomeriggio

            Itinerario 1 – Bergamo: Città Bassa
            Trasferimento da Città Alta a Città Bassa a piedi via scalette medioevali o con bus di linea o funicolare storica.
            Visita guidata del borgo storico di Pignolo, con accesso alle chiese che custodiscono i capolavori di Lorenzo Lotto, e del Centro Piacentiniano fino a Palazzo Frizzoni e alle nuove Colonne di Prato, per riconoscere la Città Alta nella Città Bassa e comprendere di come Bergamo abbia una sola grande storia, divisa in due anime coniugate una all’altra in modo inscindibile E poi shopping, caffè, passeggiate e pause rilassanti tra parchi e viali alberati

            Itinerario 2 – Accademia Carrara (visita al museo di 2 ore)
            Trasferimento da Città Alta a Città Bassa a piedi via scalette medioevali o con bus di linea o funicolare storica.
            Visita guidata della terza pinacoteca lombarda, dove la storia dell’arte viene raccontata in 28 sale che espongono capolavori dal XIV al XX secolo: Bellini, Mantegna, Santacroce, Botticelli, Raffaello, Lotto, Previtali, Tiziano, Palma il Vecchio, Moroni, Baschenis, Fra Galgario, Canaletto, Pelizza da Volpedo
            Ingressi: Accademia Carrara € 12 (incluso diritto di prenotazione – auricolari obbligatori)

            Itinerario 3 – Mura Veneziane
            Passeggiata pedonale lungo il viale alberato panoramico che poggia su bastioni, baluardi, cortine e porte monumentali della Fortezza di Bergamo, il sito transnazionale patrimonio UNESCO dal luglio 2017 (insieme a Peschiera del Garda e Palmanova in Italia, Sebenico e Zara in Croazia, Cattaro in Montenegro), sospesi tra terra e cielo con lo sguardo che si perde fino a riconoscere la metropoli milanese, la catena degli Appennini e il lago d’Iseo

            Itinerario 4 – Valle della Biodiversità
            Trasferimento a piedi in Valle d’Astino, transitando per antichi percorsi medioevali nel cuore del Parco Regionale dei Colli di Bergamo, istituito nel 1977 e in cui ha il pregio di essere adagiata la città, tra dolci colline e una miriade di antichi sentieri, lungo cui sono transitati viandanti e pellegrini, monaci e ortolani, allietati da panorami mozzafiato, orti, coltivazioni e chiese che spaziano sulla “Maremma di Bergamo”.
            Visita guidata della Valle della Biodiversità con accesso alla Chiesa del Santo Sepolcro e al convento di Astino, retto dai monaci vallombrosani fino al 1797 e recentemente tornato al suo originale splendore: affreschi, dipinti, stucchi, pavimenti e murature recuperati dopo decenni di oblio e uno spettacolare Cenacolo del XVI secolo (mt 2,15 x 7,50), dipinto dal fiorentino Alessandro Allori.
            Ingressi: Ex convento di Astino: € 3

            SECONDO GIORNO

            Trasferimento a Brescia

            In mattinata visita guidata di Brescia

            Pranzo

            Nel pomeriggio Brescia e Pinacoteca Tosio Martinengo

            In mattinata

            Visita guidata di Brescia 
            Visita guidata della Brixia romana con ingresso al parco archeologico (Santuario, Capitolium, teatro e decumano massimo) e della sezione romana e longobarda del Museo di Santa Giulia sito Unesco
            Ingressi: Parco archeologico: € 6 – Museo Santa Giulia: € 9,50

            Pranzo tipico in ristorante in corso di escursione

            Nel pomeriggio del secondo giorno

            Brescia e Pinacoteca Tosio Martinengo
            Visita guidata del centro storico di Brescia e visita guidata ai capolavori della pinacoteca più importante della città (Raffello, Foppa, Savoldo, Moretto, Romanino, Lotto, Canova)
            Ingressi: Pinacoteca Tosio Martinengo: € 8

            Fine dei servizi

            Bergamo e Brescia

            Tour di 3 giorni – 2 notti

            PRIMO GIORNO

            In mattinata
            visita guidata di Città Alta

            Nel pomeriggio

            4 itinerari a scelta

            Itinerario 1 – Bergamo: Città Bassa
            Itinerario 2 – Accademia Carrara
            Itinerario 3 – Mura Veneziane
            Itinerario 4 – Valle della Biodiversità

            In mattinata

            visita guidata di Città Alta
            Ritrovo FFSS Bergamo, Piazzale Guglielmo Marconi o Piazzale della Malpensata in Bergamo Bassa.
            Trasferimento con bus privato fino alla funicolare Città Alta (stazione inferiore) oppure salita diretta con bus di linea fino a Colle Aperto.
            Visita guidata dello scrigno di Bergamo, la Città Alta, scoperto piano piano attraverso angoli e vicoli medioevali, piazze e scorci rinascimentali, fino al cuore del suo centro storico: Piazza Vecchia e Piazza Duomo con la Torre Civica, il Palazzo della Ragione, il Palazzo del Podestà medioevale e veneziano, il Palazzo Nuovo, il Duomo di Sant’Alessandro martire, il Battistero, la Basilica di Santa Maria Maggiore con apertura delle tarsie dell’iconostasi realizzate su cartoni di Lorenzo Lotto e la Cappella di Bartolomeo Colleoni.
            Ingressi: Visita della Basilica di Santa Maria Maggiore (€ 3 a persona) con apertura delle 4 tarsie dell’iconostasi su cartoni di Lorenzo Lotto (€ 4 a persona) (visita non concessa la domenica mattina e in caso di eventi musicali)

            Pranzo tipico in ristorante in corso di escursione

            Nel pomeriggio

            Itinerario 1 – Bergamo: Città Bassa
            Trasferimento da Città Alta a Città Bassa a piedi via scalette medioevali o con bus di linea o funicolare storica.
            Visita guidata del borgo storico di Pignolo, con accesso alle chiese che custodiscono i capolavori di Lorenzo Lotto, e del Centro Piacentiniano fino a Palazzo Frizzoni e alle nuove Colonne di Prato, per riconoscere la Città Alta nella Città Bassa e comprendere di come Bergamo abbia una sola grande storia, divisa in due anime coniugate una all’altra in modo inscindibile E poi shopping, caffè, passeggiate e pause rilassanti tra parchi e viali alberati

            Itinerario 2 – Accademia Carrara (visita al museo di 2 ore)
            Trasferimento da Città Alta a Città Bassa a piedi via scalette medioevali o con bus di linea o funicolare storica.
            Visita guidata della terza pinacoteca lombarda, dove la storia dell’arte viene raccontata in 28 sale che espongono capolavori dal XIV al XX secolo: Bellini, Mantegna, Santacroce, Botticelli, Raffaello, Lotto, Previtali, Tiziano, Palma il Vecchio, Moroni, Baschenis, Fra Galgario, Canaletto, Pelizza da Volpedo
            Ingressi: Accademia Carrara € 12 (incluso diritto di prenotazione – auricolari obbligatori)

            Itinerario 3 – Mura Veneziane
            Passeggiata pedonale lungo il viale alberato panoramico che poggia su bastioni, baluardi, cortine e porte monumentali della Fortezza di Bergamo, il sito transnazionale patrimonio UNESCO dal luglio 2017 (insieme a Peschiera del Garda e Palmanova in Italia, Sebenico e Zara in Croazia, Cattaro in Montenegro), sospesi tra terra e cielo con lo sguardo che si perde fino a riconoscere la metropoli milanese, la catena degli Appennini e il lago d’Iseo

            Itinerario 4 – Valle della Biodiversità
            Trasferimento a piedi in Valle d’Astino, transitando per antichi percorsi medioevali nel cuore del Parco Regionale dei Colli di Bergamo, istituito nel 1977 e in cui ha il pregio di essere adagiata la città, tra dolci colline e una miriade di antichi sentieri, lungo cui sono transitati viandanti e pellegrini, monaci e ortolani, allietati da panorami mozzafiato, orti, coltivazioni e chiese che spaziano sulla “Maremma di Bergamo”.
            Visita guidata della Valle della Biodiversità con accesso alla Chiesa del Santo Sepolcro e al convento di Astino, retto dai monaci vallombrosani fino al 1797 e recentemente tornato al suo originale splendore: affreschi, dipinti, stucchi, pavimenti e murature recuperati dopo decenni di oblio e uno spettacolare Cenacolo del XVI secolo (mt 2,15 x 7,50), dipinto dal fiorentino Alessandro Allori.
            Ingressi: Ex convento di Astino: € 3

            SECONDO GIORNO

            Trasferimento a Crespi d’Adda
            oppure Lago d’Iseo con visita di Lovere o Sarnico
            oppure da Clusone a Lovere o il Lotto a Trescore Balneario

            Pranzo

            Nel pomeriggio visita guidata di Brescia e Pinacoteca Tosio Martinengo

            Il villaggio industriale di Crespi D’adda
            Trasferimento a  Crespi d’Adda
            Vsita guidata in passeggiata tra case operaie, residenze impiegatizie e dirigenziali, dimora padronale e tutti i servizi (chiesa, curato, medico, scuole, dopolavoro, campo santo) riservati ai dipendenti del villaggio operaio rimasto intatto come a fine Ottocento e per questo eletto sito Unesco più famoso della Lombardia.
            Al termine attraversamento del fiume Adda su passerella pedonale, fino a raggiungere sull’altra sponda la località di Concesa in comune di Trezzo d’Adda in provincia di Monza e Brianza

            Pranzo tipico in ristorante in corso di escursione

            oppure

            Lago d’Iseo con visita di Lovere e Sarnico
            Trasferimento a Lovere o Sarnico
            Visita guidata del centro storico dei caratteristici borghi lacustri di Sarnico o Lovere, ricchi di testimonianze storico e artistiche e il cui abitato è distribuito su tre livelli, raccordati da vicoli e scalette che conducono sul nuovo lungolago pedonale: Sarnico capitale liberty con ville e decori di inizio secolo che dialogano con persistenze medioevali e Lovere dal tono altamente nobiliare, grazie alle residenze di delizia, all’Accademia Tadini e alla maestosa Basilica di Santa Maria in Valvendra
            Ingessi: Basilica Santa Maria Valvendra a Lovere: € 2

            Pranzo tipico in ristorante in corso di escursione

             oppure

            Da Clusone a Lovere: tra Danze Macabre, Orologi e Grandi Basiliche lungo la Val Borlezza
            Trasferimento a Clusone in media Valle Seriana e visita guidata del cento storico con la Torre dell’Orologio, il broletto comunale, la Basilica di Santa Maria Assunta e l’Oratorio dei Disciplini Bianchi affrescato all’interno con il ciclo della vita di Cristo e all’esterno con il ciclo del Trionfo della Morte unico nel suo genere in tutta Europa. Trasferimento a Lovere attraverso la panoramica Val Borlezza e visita guidata dell’abitato di Lovere distribuito su tre livelli, raccordati da vicoli e scalette che conducono sul nuovo lungolago pedonale, dove emergono le residenze di delizia, l’Accademia Tadini e la maestosa Basilica di Santa Maria in Valvendra
            Ingessi: Basilica Santa Maria Valvendra a Lovere: € 2

            Pranzo tipico in ristorante in corso di escursione

            oppure

            Trescore Balneario: Il mondo affrescato di Lorenzo Lotto nell’oratorio Suardi
            Trasferimento a Trescore Balneario e breve passeggiata nel centro storico termale.
            Visita guidata dell’Oratorio Suardi interamente affrescato dal grande maestro veneziano Lorenzo Lotto, che sulle pareti dispiega una miriade di personaggi raccolti attorno al Cristo vitae nel racconto delle storie di Santa Barbara e di Santa Brigida d’Irlanda
            Ingessi: Oratorio Suardi a Trescore Balneario: € 6

            Pranzo tipico in ristorante  e trasferimento a Brescia

            Brescia e Museo Santa Giulia
            Trasferimento a Brescia
            Visita guidata della Brixia romana con ingresso al parco archeologico (santuario, Capitolium, teatro e decumano massimo) e della sezione romana e longobarda del Museo di Santa Giulia sito Unesco

             oppure

            Brescia e Pinacoteca Tosio Martinengo
            Trasferimento a Brescia
            Visita guidata del centro storico di Brescia raccontato a partire dagli antichi Romani fino all’età dei Dogi veneziani e visita guidata ai capolavori della pinacoteca più importante della città (Raffello, Foppa, Savoldo, Moretto, Romanino, Lotto, Canova)

            Cena e Pernottamento

            TERZO GIORNO

            Trasferimento sul Lago di Garda con visita Sirmione e Desenzano
            oppure il Lago d’Iseo con Montisola

            Lago di garda: Sirmione e Desenzano in compagnia degli antichi romani
            Trasferimento sul Lago di Garda
            Visita guidata del centro storico di Sirmione con ingresso alla Rocca Scaligera e al sito archeologico delle Grotte di Catullo, attraversando la penisola a picco sul lago tar vicoli e stradine medioevali, che toccano le terme e la casa di Maria Callas
            Ingressi: Rocca di Sirmione: € 6 – Grotte di Catullo a Sirmione: € 5

            Pranzo tipico in ristorante in corso di escursione

            oppure

            Trasferimento a Desenzano sul Garda
            Visita guidata della villa romana, della Cattedrale e degli esterni del Castello all’interno di uno dei borghi più ridenti del lago
            Ingressi: Domus Romana a Desenzano: € 4

            Pranzo tipico in ristorante in corso di escursione

             oppure

            Lago d’Iseo con Iseo e Montisola: sull’isola lacustre piu’ grande d’Europa
            Trasferimento a Iseo
            Visita guidata del centro storico di Iseo con la Parrocchiale, il Castello e le piazze storiche che ruotano attorno al lungolago

            Pranzo tipico in ristorante in corso di escursione

             Trasferimento a Sulzano o in alternativa navigazione sul Lago d’Iseo in direzione di Montisola e visita di uno o due dei suoi centri più caratteristici tra cui Peschiera Maraglio, dove nel suo Visit Center si illustra l’antica attività tuttora in essere di produzione artigianale delle reti da pesca e da calcio
            Traghetto Sulzano Montisola andata e ritorno: € 5

            Fine dei servizi

            Guida certificata: Tosca Rossi

            Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

            Qualora non fossero indicati nell'articolo
            i prezzi e le condizioni  condizioni di viaggio
            verranno comunicati
            in base al programma richiesto e al numero di partecipanti e comprenderà:

            Bus dalla località di partenza del gruppo (entro i 200 km)
            Guida - Pranzo tipico in ristorante - Assicurazioni e copertura e Rct

            CONTATTA L'AGENZIA DI VIAGGI DESTINAZIONE SOLE


              OBBLIGATORIO - Acconsento al trattamento dei miei dati personali secondo quanto espresso nella privacy policy. La compilazione del presente modulo ci consente di prendere in carico la tua richiesta, di comunicare i dati a società terze che svolgono le funzioni necessarie all’operatività del servizio richiesto e di ricontattarti ai soli fini di soddisfare la tue richieste..

              FACOLTATIVO - Desidero ricevere aggiornamenti periodici, news e promozioni. I dati forniti in questo modulo NON saranno comunicati a terze parti e utilizzati per ricerche di mercato, statistiche commerciali o per azioni di marketing diretto.

              Week end – Sapori e Saperi in alta Valle Seriana

              Week end – Sapori e Saperi in alta Valle Seriana

              Week end – Sapori e Saperi in alta Valle Seriana

                • Due visite guidate intera giornata
                • Due pranzi in ristorante con incluso bevande
                • Mezza pensione in hotel 3 stelle (cena e pernottamento)
                • Ingressi come da programma
                • Assicurazione RCT e medico bagaglio

                Gromo è uno dei Borghi più Belli d’Italia, secoli fa centro di produzione di spade pregiate, dove l’architettura contadina si mescola al medioevo e alle architetture stile liberty.
                Visitare Gromo è veramente un’esperienza da “viaggio nel tempo”. E’ un piccolo borgo arroccato sulla roccia, con torri e castelli che svettano a controllo della valle che corre poco sotto. Luogo strategico e centro nevralgico della produzione di spade a livello europeo, si fregia oggi di due riconoscimenti importanti: è uno dei Borghi più Belli d’Italia e Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.
                All’arrivo incontro con la guida per iniziare la visita del Borgo partendo dalla chiesa parrocchiale dei Santi Giacomo e Vincenzo, poco fuori dal centro, realizzata nel XII secolo in stile Romanico: tanto è austera all’esterno, quando ricchissima all’interno con un mix di affreschi medievali, stucchi barocchi, altari lignei dorati … un vero “effetto wow”!
                Passeggiando verso il centro storico si noteranno edifici in stile liberty di primo Novecento, ville di villeggiatura di facoltosi borghesi che all’inizio del secolo scorso hanno scelto Gromo come luogo di delizie per le loro vacanze. Inoltrandoci nel cuore del borgo ci perderemo tra le viuzze ciottolate dove gli edifici hanno conservato la tipica architettura bergamasca con pietre a vista e ballatoi in legno. Dall’alto del colle godremo del panorama sulla valle e sul borgo antico, con i suoi tre castelli che controllavano i viandanti a valle e in altura, verso i passi montani.
                Entreremo a Palazzo Milesi, sede del municipio e del Museo delle Armi Bianche e delle Pergamene, dove coglieremo l’importanza economica di Gromo nei secoli, almeno fino al 1666 quando la potente esondazione del fiume Goglio spazzò via le numerose fucine che producevano spade con il ferro estratto dalle miniere di Valbondione. Nel museo ci accoglieranno i mercanti e gli acquirenti di spade affrescati a grandezza naturale in una sala dove si illustra questa fiorente economia che valse a Gromo l’appellativo di “Piccola Toledo”, la rinomata località spagnola dove si producevano armi bianche. Saremo attorniati da esempi di spade, pugnali, fioretti, alabarde.
                Sosta per il pranzo nel vicino paese di Parre dove si potrà degustare i loro squisiti ravioli chiamati Scarpinocc.

                Proseguimento del tour a Clusone ed incontro con la guida. Visiteremo l’Orologio Planetario Fanzago e l’Affresco del Trionfo della Morte e Danza Macabra, i due simboli della città. Passeggiando per le vie della cittadina medievale immagineremo il suo splendore nei secoli passati cercando le tracce degli affreschi che nel medioevo decoravano le facciate degli edifici del centro.
                In Piazza Orologio vi colpirà l’ingegno col quale Pietro Fanzago nel 1583 realizzò questo meccanismo, ancora perfettamente funzionante: l’Orologio segna le ore, i minuti, i segni zodiacali e tante altre cose, mostrandoci come nel XVI secolo gli uomini immaginavano l’universo. Entreremo nel palazzo del Comune dove capiremo perché il meccanismo dell’orologio è unico nel suo genere.
                Poco più sopra, di fronte alla Basilica, l’affresco del Trionfo della Morte e Danza Macabra campeggia sulla facciata dell’Oratorio dei Disciplini da oltre 500 anni: è unico in Europa nel suo genere e, nonostante la sua veneranda età, ha ancora molto da dire a noi uomini del XXI secolo.
                Entreremo nella chiesetta dei Disciplini, dove tutte le pareti sono ricoperte di affreschi come una Bibbia figurata per i fedeli che non sapevano leggere.
                La visita si concluderà assaggiando il Biscotto Clusone preparato dalla Pasticceria Trussardi nel 2001 ha riscoperto un’antica ricetta degli inizi del ‘900 e per decenni andata perduta. Mantegazza infatti elaborò il Biscotto Clusone nel 1920 e lo produsse fino agli anni Cinquanta quando cessò l’attività e abbandonò la Valle Seriana. Il Biscotto Clusone è una via di mezzo tra la meringa e l’amaretto, ricoperto da finissimo cioccolato fondente.
                Trasferimeto in hotel per cena e pernottamento.

                Prima colazione in hotel e trasferimento in bus per raggiungere Rovetta, curioso che un paesino di 4.000 abitanti come Rovetta conservi un’opera d’arte di uno dei più noti artisti italiani del Settecento, conosciuto in tutto il mondo: il pittore Giambattista Tiepolo.
                Rovetta infatti stupisce per la ricchezza della sua storia e delle sue tradizioni: qui nacquero gli scultori Fantoni che lavorarono per 400 anni decorando di sculture in legno e marmo moltissime chiese in provincia (Andrea fu chiamato “il Michelangelo del legno”!); da qui partì Antonio Pedrocchi che a Padova gestì il famosissimo Caffè Pedrocchi, importante laboratorio di idee risorgimentali; nel 1911 si costruì uno dei primissimi ponti in Italia in cemento armato a struttura leggera; il mais tipico è protetto dal marchio De.C.O, la “patata bianca di Rovetta” era un ortaggio pregiato ai Mercati Generali di Milano e i ravioli si chiamano “Bertù” come le orecchie degli asini. La “Pala di Ognissanti” è una vibrante composizione di Tiepolo, nato a Venezia, famoso in tutta Europa per le sue straordinarie composizioni profane e celebrative di ricchi committenti che volevano decorare i loro palazzi. Altrettanto celebri sono le sue opere religiose. Proprio lì sotto, nascosti dall’altare, divertentissimi piccoli ometti del coro sono scolpiti nel legno in posizioni bizzarre e sembra che ci stiano prendendo in giro: chi a quattro zampe, chi ci volta la schiena, chi si toglie una spina dal piede.
                Andremo poi a conoscere gli scultori Fantoni nella loro casa-museo , un esempio unico e ben conservato di come funziona una bottega di scultura, con numerosissime testimonianze di bozzetti, modellini, disegni operativi, libri mastri, lettere. Aggirarsi nella casa, dall’architettura tipicamente bergamasca, sarà come fare un salto all’indietro nel tempo: dalla stalla, al fienile, alle camere da letto, quelle di rappresentanza e alla cucina, dove tutto è rimasto come allora!
                Pranzo tipico in ristorante.

                Nel pomeriggio trasferimento a Cerete Basso, Il paese dei mulini, dove si vedono i lavori di un tempo e in chiesa si resta sorpresi dal dipinto di altissima qualità del Guardi e da una misteriosa cripta
                Cerete Basso, tra la ValSeriana e la Val Cavallina, a metà tra Bergamo e Brescia, è veramente un gioiellino delle prealpi Orobie poco conosciuto, che vi sorprenderà. Un paese che un tempo era ricco di mulini che sfruttavano l’acqua dei purissimi ruscelli (dove ancora vivono i gamberi di fiume!). Si sviluppa alla confluenza dell’antica Via Mulina e della Via del Ferro, luogo di transito, in antico, di merci (armi e attrezzi in ferro) che dalla Val Borlezza erano destinati al commercio con il resto d’Europa. Nella chiesa parrocchiale si trova un dipinto di altissima qualità di Gianantonio Guardi (veneziano cognato di Giambattista Tiepolo e fratello del celebre vedutista!), teleri giganteschi di Antonio Cifrondi (il clusonese che dà il nome una centralissima via di Clusone) e una cripta misteriosa.
                Sotto il presbiterio infatti la cripta fu decorata nel ‘600 con stucchi con immagini cristiane e déi pagani. Ne fu ordinata la rimozione e il committente fu stranamente assassinato… Recentemente alcuni studi hanno ricostruito il complesso significato di questa decorazione, un viaggio simbolico dell’anima tra fede religiosa e conoscenza classica.
                Proseguimento del tour all’antico mulino Giudici dove Flavio, espertissimo di panificazione, ci mostrerà come ancora oggi macina la farina. Il progetto di cui fa parte, la Filiera del Pane bergamasco è stato insignito nel 2020 del riconoscimento della Bandiera Verde di Legambiente, per la valorizzazione delle produzioni cerealicole biologiche delle Valli Bergamasche, con attenzione alla sostenibilità. I volontari dell’Associazione
                “La Sorgente” attiveranno il mulino per la corteccia (in dialetto bergamasco “Ol pestú de la rösca”) un grosso pestone attivato ad acqua che serviva per polverizzare la corteccia dalla quale estrarre il tannino per conciare le pelli.
                Visiteremo poi il museo etnografico MACER dei Mulini della Macinazione dei Cereali, allestito nella antichissima chiesetta di San Rocco, con approfondimenti sui cereali antichi tipici del luogo e antiche macchine da lavoro.
                Concluderemo assaggiando i prodotti da forno biologici e assolutamente a km zero, che si possono acquistare al negozio del mulino.

                Guida turistica certificata: Laura Benzoni

                Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

                Qualora non fossero indicati nell'articolo
                i prezzi e le condizioni  condizioni di viaggio
                verranno comunicati
                in base al programma richiesto e al numero di partecipanti e comprenderà:

                Bus dalla località di partenza del gruppo (entro i 200 km)
                Guida - Pranzo tipico in ristorante - Assicurazioni e copertura e Rct

                CONTATTA L'AGENZIA DI VIAGGI DESTINAZIONE SOLE


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                  VERTOVA, COLZATE E CASNIGO

                  VERTOVA, COLZATE E CASNIGO

                  VERTOVA, COLZATE E CASNIGO

                  Vertova, Colzate e Casnigo

                  il dialogo tra arte e fede

                  • Visita guidata intera giornata
                  • Pranzo in ristorante con incluso bevande
                  • Bus gran turismo
                  • Assicurazione RCT

                  Vertova

                  Il comune di Vertova, caratterizzato, fino agli anni ’80, dalla presenza di aziende manufatturiere tessili, oggi si presenta come un tranquillo borgo alle porte della spettacolare Val Vertova.
                  Un’area di interesse naturalistico e uno degli angoli più suggestivi della media Val Seriana. Per 12 Km, si insinua tortuosa ed incassata, tra il Monte Cavlera ed il Monte Cedrina sino nel cuore del massiccio del Monte Alben.
                  Presenta aspetti naturalistici e paesaggistici di notevole rilevanza; specie animali e vegetali endemiche, la cui presenza è stata segnalata esclusivamente in questo territorio.

                  Chiesa di Santa Maria Assunta 
                  La chiesa, già nota nel 1277, fu ampiamente rifatta tra il 1690 e il 1707 su progetto di G. B. Quadrio. La sobria e severa architettura esterna è incorniciata da uno slanciato e ampio portico che la avvolge su due lati. Il pittoresco campanile, soprainnalzato nel 1710, conferisce alla struttura un’imponenza particolarmente accentuata dalla posizione sopraelevata dell’edificio rispetto al paese sottostante. Al semplice candore esterno si contrappone il fastosissimo interno barocco strutturato con un’ampia navata centrale, affiancata da due navatelle minori che raccordano le cappelle degli altari laterali con l’aula centrale.
                  La ricchissima decorazione in stucco dorato e medaglie dipinte dilaga dalla volta centrale in tutta la chiesa, opprimendo un poco la ricercata architettura dell’edificio, ma conferendo all’insieme un’atmosfera gioiosa e solenne. Maria Assunta è titolare del tempio, mentre San Patrizio e San Marco, di cui si conservano varie effigi, sono i patroni della comunità. L’altare maggiore, dedicato all’Assunzione di Maria, conserva una bella pala di Domenico Carpinoni e uno stupefacente coro intagliato con stalli della bottega dei Caniana, cariatidi di Andrea Fantoni e medaglie in terracotta di D. Bianchi. L’altare marmoreo è invece realizzato con gusto neoclassico e abbellito da sculture in bronzo di G. Siccardi. Tra gli altari laterali spicca, superbamente adornato, quello della Madonna del Rosario disegnato da G. B. Caniana nel 1708 e realizzato dalle botteghe dei Manni e dei Fantoni con una notevolissima profusione di marmi. Tra le opere scultoree merita attenzione il paliotto dell’altare dei Morti realizzato da Andrea Fantoni come il pulpito e le due mostre d’organo. Tra le numerose opere pittoriche di pregio è certamente degna di menzione la Pala della Madonna con Bambino e i Santi Marco e Patrizio di E. Salmeggia (1611).

                  Il Santuario di San Patrizio a Colzate

                  Aggrappato su uno sperone roccioso alle pendici del monte Cavlera, immerso nel silenzio di prati e boschi, il Santuario di San Patrizio sembra essere stato modellato dalla natura stessa, tanto appare stretto il suo rapporto con l’ambiente circostante. Le sue mura si fondono con la roccia: quasi una fortezza a picco sul fiume, la cui asprezza è tuttavia ingentilita da una serie di archi che invogliano a salire fin lassù per ammirare le vedute dalla balconata panoramica.
                  Restaurato negli anni ’80, il Santuario presenta all’ingresso un vasto sagrato su cui prospetta la grandiosa mole della facciata nord, con i tre archi asimmetrici in pietra viva del pianoterra. Guidati da Antonio Zaccaria e Barbara Mazzoleni, che ci hanno intrattenuto con la consueta competenza e brillantezza, abbiamo imboccato la rampa pedonale fino al piano del portico superiore che cinge il Sacello e la Chiesa del Santuario. Salendo, si intuisce la complessità di questo edificio, fatto di alti e di bassi, di pieni e di vuoti, di spazi piccoli e grandi, in perfetta armonia. Ma una domanda ‘sorge subito spontanea’: perché San Patrizio? Cosa ha a che fare il Patrono d’Irlanda, Saint Patrick, con un piccolo comune della Valle Seriana in provincia di Bergamo? Come sia giunto nella valle il culto del santo irlandese resta un mistero che ha favorito la nascita di numerose leggende: da quella secondo cui il Santuario sarebbe stato costruito da un gruppo di mercanti anglosassoni che scamparono all’invasione del Barbarossa rifugiandosi sul Cavlera, a quella per cui anche qui si sarebbe trovato un «pozzo di S. Patrizio», che scendeva fino a lambire le acque del Serio.
                  La ragione di fondo, tuttavia, è probabilmente commerciale, legata ai tanti traffici che la valle aveva con l’estero, proprio in conseguenza della sua produzione di tessuti e coperte. Certo è che, tra miracoli e segreti, ci volle un lavoro di secoli per strappare successivamente alla roccia lo spazio necessario per trasformare l’edificio da tempietto medievale a vero e proprio santuario. Dopo la costruzione di una semplice tribulina del XII secolo, il nucleo più antico del Santuario (il Sacello) risale infatti al XIV secolo; la chiesa grande risale invece ad un periodo tra il ‘500 e ‘600 (con affreschi del ‘600 e del ‘700); ad abbracciarle tutto intorno, l’arioso portico del ‘700.

                  Il piccolo Santuario trecentesco, il Sacello: è qui che ebbe origine e sviluppo il culto dei Vertovesi a S.Patrizio. Il semplice edificio, con l’altare rivolto a oriente, è ornato all’interno e all’esterno di numerosi affreschi iconografici e votivi, databili fra il 1450 e il 1520, restaurati negli anni ’80 proprio dal nostro Antonio Zaccaria. Antonio ci ha raccontato che, durante i lunghi mesi del restauro, la sorpresa più grande l’ha riservata l’altare: spostando la grande e pesante pietra della mensa è stato scovato un piccolo vano con un’urna lavorata in pietra in cui erano custodite reliquie (frammenti di ossa e stoffa) probabilmente di S. Patrizio (ma non è accertato). Inoltre, eliminando l’intonaco aggiunto nei precedenti restauri e spostando casualmente alcuni mattoni sul fronte dell’altare, è riemersa una crocifissione affrescata sull’altare originale.

                  Il Santuario grande conserva un ciclo pittorico del XVII secolo (ciclo degli apostoli) e del secolo XVIII (storie di San Patrizio). Sull’arco trionfale si può ora ammirare una vistosa annunciazione. L’interno della Chiesa presenta un tipico esempio di pittura scenografica che trasforma le superfici architettoniche in sfondati illusionistici, come era nel gusto della cultura settecentesca. Le pareti laterali narrano i fatti più salienti della vita di S. Patrizio. Sull’altare una bella tela settecntesca di Francesco Capella. Una statua policroma di San Patrizio, pregevole opera di Giovan Battista Caniana, spicca nella navata barocca del santuario.

                  La vita di San Patrizio.

                  San Patrizio, il cui vero nome si narra sia Maewyn Succat, nacque tra il 387 e il 392 a Kilpatrick, in Scozia, in una nobile famiglia di origine romana. Venne rapito da adolescente da pirati irlandesi e venduto come schiavo a Muirchu, re del North Dàl Riada, località non lontana da Belfast, in Irlanda. Qui, per sei anni, lavorò portando al pascolo pecore ed altri animali e tessendo gomitoli di lana. Nel frattempo però apprese la lingua Gaelica e tutte le pratiche dei druidi.
                  Un giorno, ribellandosi al proprio padrone, scappò e, percorrendo a piedi circa 184 miglia, si imbarcò clandestinamente su di una nave diretta in Inghilterra. Alcune leggende narrano che oltre che in Gran Bretagna, il futuro santo, si recò anche in Francia e in Italia, sino al ritorno in Irlanda nel 432. Divenuto vescovo, iniziò a convertire la popolazione dal paganesimo al cristianesimo, così come volle Papa Celestino.
                  Quest’ultimo, poco prima della sua morte, lo battezzò finalmente come San Patrizio (dalle parole latine pater civium, ovvero padre del suo popolo), e gli affidò la missione di estirpare dall’Irlanda il paganesimo e convertire l’intera nazione alla cultura cattolica. San Patrizio fu spesso minacciato di morte, catturato e condannato, ma riuscì comunque a portare avanti la sua missione in nome di Dio. Trattò con i Druidi per affiancare una simbologia cristiana alla festa celtica di Beltaine (1° maggio) che celebrava il ritorno dell’estate. Di qui il simbolo del sole aggiunto sulle croci celtiche.
                  La sua opera fu così grandiosa che oltre sessanta chiese furono costruite in suo onore, la più importante delle quali si trova a Dublino (St. Patrick’s Cathedral) e divenne ben presto un eroe nazionale, oltre che patrono d’Irlanda. Morì il 17 marzo del 461. Dove è poco chiaro, chi dice in Inghilterra, chi nel Galles. Un’altra versione dice invece che il santo morì nel 493 e che sia sepolto a Downpatrick, in Irlanda.

                  Leggende su San Patrizio.

                  Secondo la tradizione irlandese, in Irlanda non ci sarebbero più serpenti da quando San Patrizio li cacciò in mare. Questa leggenda è connessa a quella della montagna sacra irlandese, Croagh Patrick, sulla quale il santo avrebbe trascorso quaranta giorni, gettando alla fine una campana dalla sommità del monte nell’attuale Baia di Clew per scacciare i serpenti e le impurità, formando le isole che la contraddistinguono.

                  Celebre anche la leggenda del pozzo di San Patrizio, il pozzo senza fondo, da cui si aprivano le porte del Purgatorio. Da notare la presenza della leggendaria figura di San Patrizio anche nell’emblema nazionale irlandese, il trifoglio (shamrock). Grazie ad un trifoglio, si racconta infatti, San Patrizio avrebbe spiegato agli irlandesi il concetto cristiano della Trinità, sfogliando le tre piccole foglie legate ad un unico stelo.

                  Casnigo

                  Nel pomeriggio visita guidata al caratteristico centro storico di Casnigo e alla sua parrocchiale e al Santuario della SantissimaTrinità, conosciuto anche come la Sistina della Bergamasca.
                  Casnigo è un comune di 3.343 abitanti della provincia di Bergamo. Il territorio comunale è morfologicamente molto diversificato: si sviluppa in modo longitudinale nella parte centrale della valle Seriana, racchiudendo nei propri confini una zona alluvionale di fondovalle, un altopiano e parti collinari e montuose. Piccoli insediamenti residenziali sono presenti sulle propaggini montuose del pizzo di Casnigo e del monte Farno, su cui si trova la frazione Ronco Trinità, situata nei pressi dell’omonimo santuario.
                  Il territorio comunale è disseminato di numerosi edifici sacri che ricoprono grande importanza dal punto di vista artistico e religioso. Il principale di questi è la chiesa arcipresbiteriale plebana di san Giovanni Battista, attorno alla quale si è sviluppato il centro storico del paese. La sua origine è riconducibile al periodo compreso tra la fine dell’XI e l’inizio del XII secolo, come testimoniato dall’incisione, ricavata sui gradini dell’altare, recante i numeri romani MC (1100 appunto), che la rendono la più antica chiesa battesimale della Valgandino.
                  Originariamente intitolata a san Giovanni Battista e san Giorgio, possedeva una struttura dalle dimensioni molto limitate. Questa venne quindi abbattuta verso la metà del XV secolo per far spazio ad un complesso più spazioso che potesse fronteggiare le mutate esigenze della popolazione. Il nuovo edificio, in stile gotico-lombardo, venne consacrato nel 1471, con numerosi affreschi eseguiti nel 1484 dalla bottega dei Marinoni, ed innalzato a rango di chiesa arcipresbiteriale nel 1460. La sempre crescente importanza costrinse le autorità religiose locali a riedificarla con una struttura più spaziosa tra il 1617 e il1640, mantenendo della precedente soltanto alcuni paramenti e dipinti. Da allora l’architettura è rimasta inalterata.
                  La chiesa possiede una grande quantità di opere d’arte, delle quali la più importante con ogni probabilità è la serie di armadi intagliati dal tirolese Ignazio Hillipront, che ricoprono le quattro pareti della sagrestia e presentano un continuo susseguirsi di intagli ad arabesco, di statue di santi ed angeli. Nell’armadio posto di fronte all’ingresso vi è una nicchia in cui è collocato un crocifisso tra due angeli, opera di Andrea Fantoni.
                  Di grande importanza è anche l’altare maggiore, eseguito nel 1625 in marmo nero di Gazzaniga, ed ornato da una tribuna in legno dorato. Inizialmente attribuito a Grazioso Fantoni, venne riconosciuto poi come opera di Antonio Montanino da Brescia. Altre opere sono la pala, posta nell’abside, della Vergine Incoronata con santi opera di Gian Paolo Cavagna, la volta affrescata da Enrico Albrici con sette medaglioni raffiguranti la vita di san Giovanni Battista e la Pietà di Palma il Giovane.
                  Numerosi sono gli altari minori presenti: il primo laterale è quello del Suffragio (o dei Morti), eseguito dalla Bottega di Bartolomeo Manni in marmo nero, con un dipinto di scuola veneziana del XVII secolo; vi è poi l’altare di san Giuseppe, anch’esso opera dei Manni, con un paliotto in marmo di Carrara eseguito da Andrea Fantoni e rappresentante la Fuga in Egitto; l’altare della Pentecoste (o del Battistero) che presenta in controfacciata il quadro Incoronazione di Maria e Santi di Gian Paolo Cavagna; l’altare di san Sebastiano, con la pala del santo con sant’Orsola, eseguito da Carlo Ceresa; l’altare della Madonna del Rosario in marmi policromi e la statua lignea della Madonna con Gesù, opera di Giovanni Avogadri, ed infine l’altare dell’Immacolata, anch’esso in marmo policromo opera dei Manni, con medaglione in marmo di scuola fantoniana e la pala dell’Immacolata Concezione con Adamo, Eva e quattro profeti, dipinta da Domenico Carpinoni.

                  Di notevole importanza è il santuario della Santissima Trinità, posizionato su una terrazza naturale sulle pendici del monte Farno. in posizione dominante sul paese e la bassa valle Seriana.
                  La struttura risale a tre differenti epoche: quella primitiva dovrebbe risalire al termine del XV secolo, seguendo l’indicazione posta sulla parete sud che riporta la data 1491. In origine la chiesa aveva dimensioni ridotte, tanto che la struttura originaria oggi fa parte del portico antistante l’ingresso, che ancora conserva interessanti affreschi. Un successivo ampliamento, eseguito tra il 1575 ed il 1596, donò al santuario una struttura a navata unica. L’ultima ristrutturazione rese la chiesa più spaziosa con una pianta a croce latina ed uno stile romano-gotico.
                  All’interno, sull’altare maggiore si trova un polittico di Giovanni Marinoni e suo figlio Antonio, dotato di cornice dorata e composto da sei scomparti disposti su due ordini, mentre presso l’altare dell’Annunciazione si trova la pala Annunciazione della Vergine di Domenico Carpinoni e sull’altare di san Marco con la pala Santissima Trinità con santi di Francesco Zucco. Di grande interesse è il grande affresco collocato sul timpano che conclude l’aula cinquecentesca, su cui è dipinto un dipinto del Giudizio Universale eseguito da Cristoforo Baschenis detto Il Vecchio, da molti considerato come la piccola cappella Sistina bergamasca.

                  Fonti: itinerari.bergamo.it – valseriana.eu

                  Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

                  Qualora non fossero indicati nell'articolo
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                    VAL SERIANA – LA VALLE DELLE TRE BASILICHE

                    VAL SERIANA – LA VALLE DELLE TRE BASILICHE

                    VAL SERIANA – LA VALLE DELLE TRE BASILICHE

                    La provincia di Bergamo possiede un immenso patrimonio naturalistico che si esprime al meglio nella zona settentrionale, essenzialmente montuosa e delimitata dalle Alpi Orobie. E’ proprio qui infatti che si trovano le sue valli principali, ricche di località dai paesaggi unici e dall’eccezionale valore storico-artistico. In particolare, questo tour offre al visitatore la possibilità di ripercorrere la Valle Seriana attraverso un viaggio tra fede, arte e natura che porterà alla scoperta delle più belle basiliche della zona.

                    La Val Seriana è, come il nome suggerisce, la valle del fiume Serio, lungo il cui corso si estende per una cinquantina di chilometri. Può essere divisa in tre parti: la bassa valle il cui centro principale è Alzano lombardo; la zona intermedia dominata dalla Val Gandino il cui cuore è proprio l’omonimo paese di Gandino e infine l’alta valle nella zona più a nord, il cui nucleo principale è Clusone. Sono proprio queste le tappe previste dal nostro itinerario. Un percorso di fede che si svolge in luoghi la cui bellezza naturale e tranquillità invitano spontaneamente al raccoglimento e alla preghiera.

                     

                    La prima tappa è quindi Alzano lombardo, in cui spicca la Basilica di San Martino. Già dall’XI secolo si hanno testimonianze dell’esistenza di una piccola chiesa al centro dell’abitato, ma l’aspetto attuale lo si deve a dei rifacimenti avvenuti nel corso del XVII secolo in seguito ad una cospicua donazione da parte di un ricco mercante dell’epoca. La Basilica racchiude pregevoli opere d’arte, capolavori dipinti su tela di artisti quali Cavagna, Cignaroli, Diotti, Capella per citarne solo alcuni. Ma ciò che ha dato fama a questa chiesa è stato l’illustre lavoro di Andrea Fantoni. Scultore bergamasco originario di Rovetta ha dato prova delle sue incredibili abilità realizzando numerosi elementi scultorei all’interno della basilica tra cui in particolare lo splendido pulpito in marmo nella navata centrale rappresentante le diverse età dell’uomo. La visita prosegue all’adiacente Museo d’Arte Sacra San Martino. Da qui è infatti possibile accedere alle sagrestie della basilica, dove hanno lavorato fianco a fianco i Fantoni, che si sono occupati della lavorazione delle scultore e degli arredi lignei e i Caniana, esperti nell’arte dell’intarsio. Andrea Fantoni nella seconda sagrestia scolpisce più di ottocento figure tra scene di martirio e storie tratte dal Vecchio e Nuovo testamento, dando vita ad un’opera eccezionale che lascia i visitatori senza fiato.

                    La seconda tappa ci porta a Gandino, paese che ottenne grande successo fra il XV e XVI secolo grazie al fiorire dell’attività laniera che portò prestigio e ricchezza ai suoi abitanti. Il centro del piccolo paese è dominato dalla Basilica di Santa Maria Assunta. Anche in questo caso la chiesa ha origine antica ma ha poi subito dei rifacimenti nel corso del XVII secolo. Dall’esterno, oltre alla grande cupola ottagonale, ciò che subito colpisce è il colore scuro di tutta la struttura dovuto al caratteristico calcare nero locale con cui è stata realizzata. L’interno è ricco di opere d’arte di pittori come Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto e di scultori come i Fantoni e i Caniana.

                    Dopo un pranzo a base dei più gustosi e rappresentativi piatti della Valle Seriana, l’itinerario prosegue verso Clusone, la terza ed ultima tappa del tour. Passeggiando per il centro storico si coglie il fascino di una città che racchiude in sé testimonianze di ogni epoca. In particolare vale la pena soffermarsi in Piazza Orologio, dove si può ammirare il medievale Palazzo del Comune e accanto ad esso il cinquecentesco orologio planetario. Questa straordinaria opera di Pietro Fanzago, attraverso un meccanismo semplice ma geniale è in grado di segnare con un unico indicatore le ore, i mesi, i giorni, la durata del giorno e della notte, i segni dello zodiaco, le fasi lunari e la durata della lunazione.

                    Da questo punto una piccola strada in salita ci conduce al vero cuore di Clusone, ossia la bellissima Basilica dedicata a Santa Maria Assunta e a San Giovanni Battista. Fu costruita a fine Seicento, su disegno di G.B. Quadrio, noto architetto che lavorò anche alla realizzazione del Duomo di Milano. La struttura è imponente e maestosa e racchiude importanti opere d’arte. A dominare è soprattutto il lavoro di Andrea Fantoni che si è occupato della realizzazione di buona parte dell’apparato scultoreo della Chiesa, dimostrando ancora una volta le sue notevoli capacità. Infine non può mancare una visita all’Oratorio dei Disciplini, un piccolo gioiello nascosto all’ombra della vicina Basilica. Fu edificato nel XIV secolo dalla confraternita dei disciplini bianchi e all’esterno presenta uno dei più begli e rari esempi di affreschi della Morte mai realizzati. Questo capolavoro, nelle sue varie parti, rappresenta  una sintesi unica in Europa delle tipiche raffigurazione della Morte che circolavano alla fine del Medioevo. All’interno dell’oratorio invece si trova un notevole ciclo di affreschi rappresentanti la vita di Gesù in 42 riquadri.

                    Così si conclude il nostro viaggio volto a scoprire una delle più belle valli della bergamasca attraverso i centri che più la rappresentano: una fusione perfetta tra natura, arte e spiritualità è ciò che rende quest’esperienza unica e indimenticabile.

                    Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

                    Qualora non fossero indicati nell'articolo
                    i prezzi e le condizioni  condizioni di viaggio
                    verranno comunicati
                    in base al programma richiesto e al numero di partecipanti e comprenderà:

                    Bus dalla località di partenza del gruppo (entro i 200 km)
                    Guida - Pranzo tipico in ristorante - Assicurazioni e copertura e Rct

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                      UNA GIORNATA A GROMO E CLUSONE

                      UNA GIORNATA A GROMO E CLUSONE

                      UNA GIORNATA A GROMO E CLUSONE

                      Arrivo in mattinata a Clusone, capoluogo dell’Alta Valle Seriana, in provincia di Bergamo, sull’omonimo Altipiano. Clusone Ha una storia medioevale molto importante e conserva il centro abitato con numerose ville e residenze nobiliari. .
                      Incontro con la guida e visita alla cittadina che custodisce il prezioso Orologio Astronomico Fanzago del 1583,  che segna luna, sole, pianeti,stagioni, ovviamente le ore e minuti visitabile eccezionalmente anche all’interno, a cui seguirà la visita al Museo Arte e Tempo che raccoglie orologi di torri e campanili. E’ anche Museo di opere d’arte di famosi pittori di interesse mondiale.
                      Si visiterà anche l’antica chiesa dei Disciplini, con gli affreschi esterni della Danza Macabra e del Trionfo della Morte. In Basilica si ammireranno opere di artisti come il Tiepolo. Si potrà anche passeggiare nel centro storico tra botteghe artigiane e negozi di un tempo. Possibilità di visita alla Chiesa del Paradiso, esempio delle prime chiese cristiane, oppure agli affreschi medioevali devozionali di San Defendente.

                      Pranzo in tipica trattoria in località Parre a base di affettati locali e Scarpinocc dePar (tipici casoncelli alla bergamasca senza carne conditi con burro di malga)

                      • Bus
                      • Visita guidata e pranzo in trattoria tipica
                      • Assicurazioni di legge

                      Al termine pranzo in ristorante con menu tipico, tra cio i famosi Scarpinocc de Par.
                      Ripresa del viaggio per trasferirsi nel Borgo di Gromo, uno dei più Belli d’Italia e visita guidata al piccolo ed affascinante centro storico. Ingresso e visita al Museo delle Armi Bianche e delle Pergamene antiche. Visita all’antica parrocchiale di S. Giacomo e Vincenzo, appena fuori dall’abitato che ha visto varie aggiunte di stili al suo interno, con un fascino tutto particolare.

                      Al termine, partenza per il rientro con eventuale sosta ad Ardesio dove è possibile visitare liberamente l’antico Santuario della Madonna e il curioso museo delle Grazie Ricevute

                      CLUSONE
                      La nostra visita alla Città di Clusone seguirà un tempo scandito dall’affascinante Orologio Astronomico Fanzago, ripercorrerà le orme di grandi artisti che qui hanno lasciato il loro genio e ci accompagnerà alla scoperta di importanti palazzi testimoni di curiose ed emozionanti storie. Bandiera arancione del Touring Club Italiano, Clusone è da sempre uno dei più importanti centro culturali dell’alta ValSeriana. In Piazza dell’Orologio il caratteristico Orologio Astronomico Fanzago ci ricorda il movimento dell’universo intorno a noi. Facciamo ancora pochi passi per raggiungere la splendida Basilica di Clusone. L’imponente scalinata che ci accoglie è solo una delle meraviglie che tra poco scopriremo. Sulla facciata dell’Oratorio dei Disciplini: i cosiddetti affreschi della Morte e Giudizio, che raggruppano i tre temi iconografici medievali del Trionfo, della Danza Macabra e dell’incontro o Contrasto tra vivi e morti. Nel secentesco Palazzo Marinoni Barca, oggi residenza del MAT, Museo Arte Tempo, è in mostra una ricca collezione di opere, tra dipinti, disegni, sculture e sbalzi di artisti clusonesi e meccanismi di orologi a torre.

                      GROMO
                      Gromo, che fa parte del circuito de “I Borghi più belli d’Italia” ed ha ottenuto la “Bandiera arancione” del Touring Club Italiano, sorge su un promontorio roccioso, circondato da prati ed abetaie. Gromo, con le sue fucine, fu uno dei centri più importanti della lavorazione del ferro e la produzione di armi, di scudi e di corazze, tanto da essere chiamato la “piccola Toledo”. Oggi la Sala delle Armi del Palazzo Comunale ospita il MAP – Museo delle Armi Bianche e delle Pergamene che conserva numerose armi forgiate nelle fucine della valle. In Piazza Dante, il centro storico, potrete ammirare il Castello Ginami (XIII sec.), la Chiesetta di San Gregorio che custodisce una bella pala del 1600 di Enea Salmeggia, tutt’intorno numerose case nobiliari risalenti al XV e XVI secolo, il cinquecentesco Palazzo Comunale e la fontana di marmo bianco risalente al 1400. Merita una visita anche la Chiesa Parrocchiale, impreziosita da un altare ligneo di scuola fantoniana e da complessi stucchi di epoca barocca.

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                        GROMO E CERETE

                        GROMO E CERETE

                        GROMO E CERETE

                        GROMO E CERETE

                        • La Toledo bergamasca e il paese dei mulini
                        • Tuor guidato di una giornata
                        • Visita guidata intera giornata
                        • Pranzo in ristorante con incluso bevande
                        • Bus gran turismo
                        • Ingressi come da programma
                        • Assicurazione RCT

                        Gromo è uno dei Borghi più Belli d’Italia, secoli fa centro di produzione di spade pregiate, dove l’architettura contadina si mescola al medioevo e alle architetture stile liberty.
                        Visitare Gromo è veramente un’esperienza da “viaggio nel tempo”. E’ un piccolo borgo arroccato sulla roccia, con torri e castelli che svettano a controllo della valle che corre poco sotto. Luogo strategico e centro nevralgico della produzione di spade a livello europeo, si fregia oggi di due riconoscimenti importanti: è uno dei Borghi più Belli d’Italia e Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.
                        All’arrivo incontro con la guida per iniziare la visita del Borgo partendo dalla chiesa parrocchiale dei Santi Giacomo e Vincenzo, poco fuori dal centro, realizzata nel XII secolo in stile Romanico: tanto è austera all’esterno, quando ricchissima all’interno con un mix di affreschi medievali, stucchi barocchi, altari lignei dorati … un vero “effetto wow”!
                        Passeggiando verso il centro storico si noteranno edifici in stile liberty di primo Novecento, ville di villeggiatura di facoltosi borghesi che all’inizio del secolo scorso hanno scelto Gromo come luogo di delizie per le loro vacanze. Inoltrandoci nel cuore del borgo ci perderemo tra le viuzze ciottolate dove gli edifici hanno conservato la tipica architettura bergamasca con pietre a vista e ballatoi in legno. Dall’alto del colle godremo del panorama sulla valle e sul borgo antico, con i suoi tre castelli che controllavano i viandanti a valle e in altura, verso i passi montani.
                        Entreremo a Palazzo Milesi, sede del municipio e del Museo delle Armi Bianche e delle Pergamene, dove coglieremo l’importanza economica di Gromo nei secoli, almeno fino al 1666 quando la potente esondazione del fiume Goglio spazzò via le numerose fucine che producevano spade con il ferro estratto dalle miniere di Valbondione. Nel museo ci accoglieranno i mercanti e gli acquirenti di spade affrescati a grandezza naturale in una sala dove si illustra questa fiorente economia che valse a Gromo l’appellativo di “Piccola Toledo”, la rinomata località spagnola dove si producevano armi bianche. Saremo attorniati da esempi di spade, pugnali, fioretti, alabarde.
                        Sosta per il pranzo nel vicino paese di Parre dove si potrà degustare i loro squisiti ravioli chiamati Scarpinocc.

                        Nel pomeriggio trasferimento a Cerete Basso, Il paese dei mulini, dove si vedono i lavori di un tempo e in chiesa si resta sorpresi dal dipinto di altissima qualità del Guardi e da una misteriosa cripta
                        Cerete Basso, tra la ValSeriana e la Val Cavallina, a metà tra Bergamo e Brescia, è veramente un gioiellino delle prealpi Orobie poco conosciuto, che vi sorprenderà. Un paese che un tempo era ricco di mulini che sfruttavano l’acqua dei purissimi ruscelli (dove ancora vivono i gamberi di fiume!). Si sviluppa alla confluenza dell’antica Via Mulina e della Via del Ferro, luogo di transito, in antico, di merci (armi e attrezzi in ferro) che dalla Val Borlezza erano destinati al commercio con il resto d’Europa. Nella chiesa parrocchiale si trova un dipinto di altissima qualità di Gianantonio Guardi (veneziano cognato di Giambattista Tiepolo e fratello del celebre vedutista!), teleri giganteschi di Antonio Cifrondi (il clusonese che dà il nome una centralissima via di Clusone) e una cripta misteriosa.
                        Sotto il presbiterio infatti la cripta fu decorata nel ‘600 con stucchi con immagini cristiane e déi pagani. Ne fu ordinata la rimozione e il committente fu stranamente assassinato… Recentemente alcuni studi hanno ricostruito il complesso significato di questa decorazione, un viaggio simbolico dell’anima tra fede religiosa e conoscenza classica.
                        Proseguimento del tour all’antico mulino Giudici dove Flavio, espertissimo di panificazione, ci mostrerà come ancora oggi macina la farina. Il progetto di cui fa parte, la Filiera del Pane bergamasco è stato insignito nel 2020 del riconoscimento della Bandiera Verde di Legambiente, per la valorizzazione delle produzioni cerealicole biologiche delle Valli Bergamasche, con attenzione alla sostenibilità. I volontari dell’Associazione
                        “La Sorgente” attiveranno il mulino per la corteccia (in dialetto bergamsco “Ol pestú de la rösca”) un grosso pestone attivato ad acqua che serviva per polverizzare la corteccia dalla quale estrarre il tannino per conciare le pelli.
                        Visiteremo poi il museo etnografico MACER dei Mulini della Macinazione dei Cereali, allestito nella antichissima chiesetta di San Rocco, con approfondimenti sui cereali antichi tipici del luogo e antiche macchine da lavoro.
                        Concluderemo assaggiando i prodotti da forno biologici e assolutamente a km zero, che si possono acquistare al negozio del mulino.

                        Guida turistica certificata: Laura Benzoni

                        Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

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                          CLUSONE E ROVETTA

                          CLUSONE E ROVETTA

                          CLUSONE E ROVETTA

                          CLUSONE E ROVETTA

                          • Medioevo e arte  tra il Tiepolo e la bottega dei Fantoni
                          • Tour guidato di una giornata
                          • Quota individuale di partecipazione: € 75
                          • Visita guidata intera giornata
                          • Pranzo in ristorante con incluso bevande
                          • Bus gran turismo
                          • Ingressi come da programma
                          • Assicurazione RCT

                          Arrivo in bus a Clusone ed incontro con la guida .Visiteremo l’Orologio Planetario Fanzago e l’Affresco del Trionfo della Morte e Danza Macabra, i due simboli della città. Passeggiando per le vie della cittadina medievale immagineremo il suo splendore nei secoli passati cercando le tracce degli affreschi che nel medioevo decoravano le facciate degli edifici del centro.
                          In Piazza Orologio vi colpirà l’ingegno col quale Pietro Fanzago nel 1583 realizzò questo meccanismo, ancora perfettamente funzionante: l’Orologio segna le ore, i minuti, i segni zodiacali e tante altre cose, mostrandoci come nel XVI secolo gli uomini immaginavano l’universo. Entreremo nel palazzo del Comune dove capiremo perché il meccanismo dell’orologio è unico nel suo genere.
                          Poco più sopra, di fronte alla Basilica, l’affresco del Trionfo della Morte e Danza Macabra campeggia sulla facciata dell’Oratorio dei Disciplini da oltre 500 anni: è unico in Europa nel suo genere e, nonostante la sua veneranda età, ha ancora molto da dire a noi uomini del XXI secolo.
                          Entreremo nella chiesetta dei Disciplini, dove tutte le pareti sono ricoperte di affreschi come una Bibbia figurata per i fedeli che non sapevano leggere.
                          La visita si concluderà assaggiando il Biscotto Clusone preparato dalla Pasticceria Trussardi nel 2001 ha riscoperto un’antica ricetta degli inizi del ‘900 e per decenni andata perduta. Mantegazza infatti elaborò il Biscotto Clusone nel 1920 e lo produsse fino agli anni Cinquanta quando cessò l’attività e abbandonò la Valle Seriana. Il Biscotto Clusone è una via di mezzo tra la meringa e l’amaretto, ricoperto da finissimo cioccolato fondente.

                          Previsto un pranzo in ristorante con piatti tipici del territorio.

                           

                          Nel pomeriggio trasferimento di 2 km per raggiungere Rovetta, curioso che un paesino di 4.000 abitanti come Rovetta conservi un’opera d’arte di uno dei più noti artisti italiani del Settecento, conosciuto in tutto il mondo: il pittore Giambattista Tiepolo.

                          Rovetta infatti stupisce per la ricchezza della sua storia e delle sue tradizioni: qui nacquero gli scultori Fantoni che lavorarono per 400 anni decorando di sculture in legno e marmo moltissime chiese in provincia (Andrea fu chiamato “il Michelangelo del legno”!); da qui partì Antonio Pedrocchi che a Padova gestì il famosissimo Caffè Pedrocchi, importante laboratorio di idee risorgimentali; nel 1911 si costruì uno dei primissimi ponti in Italia in cemento armato a struttura leggera; il mais tipico è protetto dal marchio De.C.O, la “patata bianca di Rovetta” era un ortaggio pregiato ai Mercati Generali di Milano e i ravioli si chiamano “Bertù” come le orecchie degli asini…

                          La “Pala di Ognissanti” è una vibrante composizione di Tiepolo, nato a Venezia, famoso in tutta Europa per le sue straordinarie composizioni profane e celebrative di ricchi committenti che volevano decorare i loro palazzi. Altrettanto celebri sono le sue opere religiose. Proprio lì sotto, nascosti dall’altare, divertentissimi piccoli ometti del coro sono scolpiti nel legno in posizioni bizzarre e sembra che ci stiano prendendo in giro: chi a quattro zampe, chi ci volta la schiena, chi si toglie una spina dal piede

                          Andremo poi a conoscere gli scultori Fantoni nella loro casa-museo , un esempio unico e ben conservato di come funziona una bottega di scultura, con numerosissime testimonianze di bozzetti, modellini, disegni operativi, libri mastri, lettere. Aggirarsi nella casa, dall’architettura tipicamente bergamasca, sarà come fare un salto all’indietro nel tempo: dalla stalla, al fienile, alle camere da letto, quelle di rappresentanza e alla cucina, dove tutto è rimasto come allora!

                           

                          guida turistica certificata: Laura Benzoni

                          Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

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                          Bus dalla località di partenza del gruppo (entro i 200 km)
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                            Selvino – L’altipiano dei cristalli

                            Selvino – L’altipiano dei cristalli

                            Selvino – L’altipiano dei cristalli

                            SELVINO

                            L’altipiano dei cristalli

                            Tour guidato di una giornata

                            • Visita guidata intera giornata
                            • Pranzo in ristorante incluso bevande
                            • Ingressi come da programma
                            • Assicurazione RCT

                            Ore 9.30: ritrovo in piazza Chiesa per visitare la chiesa parrocchiale e la chiesetta di San Rocco. Passeggiata nel centro storico fino al negozio di artigianato del legno “Creadele”, all’antico Borgo Taramelli e all’edificio di Sciesopoli, ex colonia fascista che ospitò orfani ebrei nel secondo dopoguerra.
                            Incontro con le esperte delle “Stelle di Selvino”. L’altipiano di Selvino nasconde un segreto, o meglio, migliaia di piccoli segreti. Sono i “quarzi del Selvino”, piccoli cristalli che affiorano dalla terra come fiori preziosi. Variano da pochi millimetri a diversi centimetri, sono simmetrici o irregolari, piccoli gioielli della terra. Uno strano fenomeno li ha formati nel corso di centinaia di migliaia di anni. Da dove provengono? Perché si sono formati? E’ stata esclusa l’ipotesi vulcanica, non essendoci stati vulcani. Le valli dove è inserito l’altopiano di Selvino sono invece conosciute per la presenza delle doline carsiche, depressioni a imbuto che, riempiendosi d’acqua, non danno mai luogo a laghetti, ma filtrano la pioggia arricchendo corsi d’acqua sotterranei. Queste doline potrebbero essere insenature di formazione dei cristalli, perché l’acqua ristagnando avrebbe contribuito alla crescita di alcuni quarzi. Ipotesi vera o falsa, resta il fatto che il terreno ne è pieno, sembra di camminare sul cielo, perché attorno brillano, al contatto con il sole, migliaia di queste misteriose “stelle del Selvino”.

                            Pranzo in ristorante incluso bevande

                            Ore 15.00: ritrovo al Santuario del Perello, gioiello medievale con tre chiese una dentro l’altra, affreschi ed ex voto segno della devozione popolare. Il Santuario della Madonna di Perello, anticamente denominato “Oratorio della Beata Vergine Maria ad Elisabetta nel Bosco del Perello”, si trova sulla strada che da Selvino porta alla Valle Serina, ed è uno dei più antichi della Bergamasca. Era il 2 luglio dell’anno 1413, un tempo festa della Visitazione di Maria: il contadino Ruggero Gianforte De Grigis di Rigosa si trovava sul monte Perello intento a falciare fieno. Ad un tratto vide davanti a sé una bellissima Signora. In un primo momento incerto della visione si dice che non fece nessun cenno di riverenza. Ben presto nella seconda apparizione il buon contadino si scoprì il capo e si pose in ginocchio davanti ad essa. Di fronte a questo gesto, la Madonna prese la parola chiedendo a Ruggero di riferire ai suoi compaesani che in quel luogo venisse costruita una chiesa in suo onore ed in venerazione del mistero della sua visita a Santa Elisabetta. Nella terza e quarta apparizione per confermare il suo desiderio e vincere l’incredulità dei vicini, la Signora promise e poi fece nascere da un ceppo di faggio rinsecchito un ramoscello d’olivo. Gli abitanti di Rigosa e Sambusita su invito del veggente si recarono sul posto, constatarono con i loro occhi il miracolo e si misero all’opera. Iniziarono cosi a costruire la prima delle tre chiese che oggi compongono il complesso del santuario. In questa prima chiesa venne rinchiuso il ceppo di faggio secco su cui era spuntato il ramo d’olivo.

                             guida turistica certificata: Laura Benzoni

                            Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

                            Qualora non fossero indicati nell'articolo
                            i prezzi e le condizioni  condizioni di viaggio
                            verranno comunicati
                            in base al programma richiesto e al numero di partecipanti e comprenderà:

                            Bus dalla località di partenza del gruppo (entro i 200 km)
                            Guida - Pranzo tipico in ristorante - Assicurazioni e copertura e Rct

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                              I LUOGHI DI PAPA GIOVANNI XXIII

                              I LUOGHI DI PAPA GIOVANNI XXIII

                              I LUOGHI DI PAPA GIOVANNI XXIII

                              Un momento di pace a Sotto il Monte

                              La visita di Sotto il Monte ti dà la possibilità di capire la preziosità della vita e degli insegnamenti, di Angelo Roncalli, sacerdote, vescovo e papa.

                              Sostare in questo territorio così bello e rivedere la propria vita sotto la lente di ingrandimento di “uomo, divenuto papa per volontà di Dio“, significa fare un viaggio dentro il nostro cuore.

                              L’importante progetto di rivalutazione dei luoghi giovannei ha consentito di sviluppare alcune proposte di visita che tengano conto delle diverse esigenze dei pellegrini: per fasce di età, per il tempo a disposizione, e per il desiderio di approfondimento di alcune importanti tematiche.

                              La Casa del Pellegrino si propone come cabina di regia per l’accoglienza e l’organizzazione dei pellegrinaggi. La molteplicità dei luoghi di interesse, il loro posizionamento sul territorio, e la volontà di gestire al meglio le diverse esigenze dei visitatori, necessitano di un coordinamento che lo staff dell’Associazione Papa Giovanni XXIII in collaborazione con l’agenzia di viaggi Destinazione Sole è in grado di soddisfare.

                              Ecco il programma “tipo” di una visita a Sotto il Monte

                              • ore 9.00 – Accoglienza e registrazione alla Casa del Pellegrino. Visione di un breve filmato di introduzione al pellegrinaggio a Sotto il Monte Giovanni XXIII e uso di servizi quali toilette, Cafè JXXIII e bookshop.
                              • ore 09.45– Visita guidata alla Casa dei Ricordi di Ca’ Maitino.
                              • ore 10.45– Visita guidata al Santuario San Giovanni XXIII (Chiesa Parrocchiale San Giovanni Battista, Cappella della Pace, Giardino della Pace e Cripta “Oboedientia et Pax”).
                              • ore 11.45– Visita guidata alla Chiesa Santa Maria di Brusicco.
                              • ore 12.30Pranzo presso un agriturismo della zona incluso di bevande.
                              • Nel pomeriggio visita a Città Alta a Bergamo con salita con la Funicolare. e visita guidata di Citta alta 2 ore.

                              Quota del pacchetto: € 40 (gruppi minimo 20 persone)


                              Su richiesta, quotazioni per prolungamenti di soggiorno, gruppi, ecc.; eventuali riduzioni per sistemazione in camere triple o quadruple, tariffe per bambini, ecc; visite a più cantine con degustazioni personalizzate e più complete in base all’interesse personale.

                              Le QUOTE sono da riconfermare al momento della prenotazione e sono variabili in base alla struttura, alle camere disponibili, al periodo richiesto e alla durata del soggiorno.

                              Giovanni XXIII nacque a Sotto il Monte il 25 novembre 1881, primo figlio maschio di Marianna Mazzola e di Giovanni Battista Roncalli. La sera stessa il neonato venne battezzato presso la Chiesa di Brusicco dal parroco Don Francesco Rebuzzini, ricevendo il nome di Angelo Giuseppe. Gli fece da padrino l’anziano prozio Zaverio Roncalli, uomo molto pio, rimasto celibe, che si era assunto il compito di educare religiosamente i suoi numerosi nipoti.

                              Manifestando fin dalla fanciullezza una forte inclinazione alla vita ecclesiastica, il 7 novembre 1892 Angelo Giuseppe Roncalli fece il suo ingresso nel seminario di Bergamo. Non tardò a distinguersi sia nello studio che nella formazione spirituale, tanto che i superiori lo ammisero alla tonsura prima del compimento del suo quattordicesimo anno.

                              Nel gennaio 1901 fu inviato a Roma presso il seminario Apollinare, dove esistevano alcune borse di studio a favore dei chierici bergamaschi. Il 13 luglio 1904, alla giovanissima età di 22 anni, conseguì il dottorato in Teologia; venne ordinato sacerdote il 10 agosto 1904 nella chiesa di San Carlo al Corso a Roma.

                              Nel febbraio 1905 fu scelto quale segretario del nuovo Vescovo di Bergamo, Mons. Giacomo Radini Tedeschi. Furono dieci anni di intenso impegno accanto ad un Vescovo autorevole e molto dinamico che contribuì a fare della Diocesi di Bergamo un modello della Chiesa Italiana. L’esperienza accanto a Mons. Radini rimase sempre un punto di riferimento per Giovanni XXIII ogniqualvolta venisse chiamato ad assolvere un incarico.

                              Dopo aver partecipato all’esperienza della Prima Guerra Mondiale, assistendo ai numerosi feriti in qualità di cappellano, e dopo aver portato avanti l’opera di Propagazione della Fede nelle diocesi italiane, nel 1925 Angelo Giuseppe Roncalli ricevette l’ordinazione episcopale e la nomina a Visitatore Apostolico in Bulgaria.

                              Ebbe inizio così il periodo diplomatico a servizio della Santa Sede, che si prolungò fino al 1952. Il Vescovo Roncalli rimase in Bulgaria per circa dieci anni; nel 1934 venne nominato Delegato Apostolico in Turchia e in Grecia, ove contribuì a ripristinare i contatti tra la Chiesa Cattolica e il Patriarcato di Costantinopoli; nel 1944, con la conclusione del secondo conflitto mondiale, fu promosso alla Nunziatura di Parigi.

                              Nel 1953, ormai Cardinale, Angelo Giuseppe Roncalli fu inviato a Venezia in qualità di Patriarca. Dopo qualche anno, il 28 ottobre 1958, venne eletto Papa, con il nome di Giovanni XXIII. Inizialmente reputato un Pontefice di transizione da parte dell’ambiente ecclesiastico, Papa Giovanni XXIII passò alla Storia come uno dei maggiori riformatori della Chiesa Cattolica; il suo più grande contributo è rappresentato dal Concilio Vaticano II, i cui lavori presero avvio l’11 ottobre 1962. L’intento era quello di riesporre la dottrina tradizionale in modo più adatto alla sensibilità moderna, invitando alla misericordia ed al dialogo con il mondo invece che alla condanna e alla contrapposizione.

                              Questo fu il principio ispiratore del suo agire anche in un contesto storico critico come quello rappresentato dalla Guerra Fredda: il suo intervento conciliante fu decisivo in occasione della grande crisi di Cuba nel 1962, al punto da essere insignito del Premio Balzan per la pace.

                              Papa Giovanni XXIII si spense il 3 giugno 1963, all’età di 82 anni.

                              fonte: jxxiii

                              Pacchetto per gruppi precostituiti di almeno 20 partecipanti

                              Qualora non fossero indicati nell'articolo
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